(ASI) “Leggo alcune dichiarazioni che mi riguardano del dott. Domenico Arcuri, rilasciate durante il suo interrogatorio ‘in gran segreto’ presso la procura di Roma, talmente segreto da finire sui giornali. Viene presentato come chissà quale interessamento una mia semplice richiesta di informazioni, volta a rendere un servizio in un momento, era il 17 marzo 2020, in cui c’era un’enorme carenza di mascherine e altri dispositivi medici persino negli ospedali. Un conoscente mi chiama dicendo di essere in contatto con produttori israeliani di mascherine e simili.
Ho pensato potesse essere cosa utile alla protezione civile e, sapendo che ad Arcuri erano stati affidati vari compiti, chiamo il suo ufficio in Invitalia per sapere se sarebbero stati loro ad occuparsi di mascherine e simili, quali procedure avrebbero seguito, se una gara d’appalto o cos’altro, e quali erano le modalità per far pervenire le offerte. La persona con cui parlo mi dice di non saperlo e che si sarebbe informata. Mando una email di promemoria anche per fornire il mio indirizzo, per “sapere se sono in corso o in programma acquisizioni di mascherine da parte della Protezione Civile, immagino attraverso Invitalia o se ci si limita agli incentivi contenuti nel Decreto-Legge in corso di pubblicazione'. In mancanza di risposte, ho consigliato al mio conoscente, ad ogni buon conto, di far pervenire le proposte all’indirizzo di posta elettronica che mi era stato indicato dalla segreteria Arcuri.
Venti giorni dopo, il 6 aprile, mando un’altra email in cui scrivo 'spero venga data una risposta celere (positiva o negativa) a questa proposta', poiché per il 'dilagare della pandemia rende molto ambite le attrezzature e da come leggo potrebbero presto non essere più disponibili per il nostro Paese'. Si trattava anche di ventilatori polmonari. La struttura di Arcuri non mi comunicò mai neppure se davvero gestivano loro la cosa e con quali procedure. Secondo quanto riportato, 'non ottenuti i contratti, Malan inizia una schiera numerosa di interrogazioni parlamentari'. Ovviamente non volevo nessun contratto, ma solo dare una informazione a chi voleva fornire materiali per l’emergenza, e l’interrogazione in realtà è una sola, riguarda i famigerati banchi a rotelle e l’ho presentata mesi dopo, il 16 settembre, rivolta al Presidente del Consiglio e ai ministri dello sviluppo economico e dell’istruzione.
Evidentemente però ha molto disturbato il Dott. Arcuri visto che nel suo ricordo è diventata 'una schiera' e, in violazione del regolamento del Senato, non ha mai ricevuto risposta, come molte altre presentate da vari colleghi sull’argomento'. Posso anche capire che Arcuri si difenda come può, e che forse sia stato abituato a ricevere indicazioni tassative da politici a scapito delle buone norme della pubblica amministrazione. È però significativo che le sue parole vengano pubblicate da taluni quotidiani. Evidentemente anche il segreto istruttorio è stato abolito, almeno per qualcuno. Mi associo perciò alla richiesta della presidente Giorgia Meloni di una Commissione d’inchiesta che faccia piena luce sugli enormi punti oscuri della gestione dell’emergenza'.
Lo dichiara in una nota il senatore di Fratelli d'Italia, Lucio Malan.