(ASI)"Nella
gerarchia delle fonti il decreto legge emanato da Draghi che prevede l’obbligo del Green Pass viola i principi costituzionali ed è inapplicabile in quanto una fonte normativa di grado superiore prevale su quella di grado inferiore indipendentemente dal tempo in cui ciascuna di esse entra in vigore.
Il Testo Unico delle Leggi di Pubblica Sicurezza (T.U.L.P.S)* è una norma speciale che disciplina anche le attività di esercizio del commercio in genere. Nello specifico l'art. 187 prevede l'obbligo dell'accertatore da parte dell'esercente, dell'accesso ai locali di qualsivoglia persona. Il decreto legge relativo al Green Pass, che limita la libertà di accesso ai locali per asseriti motivi di tutela della salute pubblica, è atto avente forza di legge.
Attuata pertanto con mero decreto legge autonomo si pone in contrasto con la legge speciale, determinando pertanto che la norma di grado inferiore, cioè il decreto legge, sia inapplicabile, in quanto nel contrasto tra diverse fonti prevale quella speciale. Va da se che la deroga per motivi di salute avrebbe dovuto essere chiaramente espressa e posizionata all'interno della norma speciale.
Va ricordato che solo le forze dell’ordine possono richiedere ad una persona fermata di esibire le proprie generalità, ma attenzione, tali generalità possono essere fornite anche solo a voce, non c’è obbligo di esibire la carta d’identità. **Secondo la Corte di Cassazione, sez. I Penale, sentenza 22 giugno - 19 settembre 2017, n. 42808. ci si può rifiutare di esibire la carta d’identità a un carabiniere o a un poliziotto senza per questo commettere alcun reato. Il codice penale punisce infatti solo il rifiuto di fornire indicazioni sulla propria identità (nome, cognome, data di nascita e residenza) ma non la mancata esibizione di un documento.
La legge pertanto è chiara e non parla di esibire i documenti, pertanto non vi è alcun obbligo di mostrare i documenti o di portarli con sé, salvo che non sia la patente di guida mentre sei al volante. La Corte fa un’importante precisazione: la condotta di chi si rifiuta di esibire un documento di identità alle autorità può tutt’al più costituire violazione di un’altra norma: quella prevista dal testo unico sulle norme di pubblica sicurezza, ma solo se si tratta di persona pericolosa o sospetta. Infatti L.Art. 4 T.U.L.P.S. stabilisce che. 'L’autorità di pubblica sicurezza ha facoltà di ordinare che le persone pericolose o sospette e coloro che non sono in grado o si rifiutano di provare la loro identità siano sottoposti a rilievi segnaletici. Ha facoltà inoltre di ordinare alle persone pericolose o sospette di munirsi, entro un dato termine, della carta di identità e di esibirla ad ogni richiesta degli ufficiali o degli agenti di pubblica sicurezza.’ Se le forze dell’ordine ti chiedono di identificarti, hai il dovere di fornire le tue generalità a voce, ma non quello di esibire (consegnare) i documenti, salvo che tu non sia un soggetto pericoloso o sospetto.
L’accentratore o il gestore di un locale che non è né un carabiniere né un poliziotto, crea caos nel sistema legislativo e svilisce il potere che la legge attribuisce alle forze dell’ordine. Ricordiamo inoltre che sulla G.U. n.104 del 03-05-2021 (di cui alleghiamo il link*) è stata pubblicata la Delibera con la motivazione con la quale il Garante della privacy pone lo stop al pass verde e ammonisce Governo e istituzioni. Il contenuto della delibera del 23 aprile 2021 è chiara e non lasci spazio o dubbi di interpretazione a partire dal titolo: 'Avvertimento in merito ai trattamenti effettuati relativamente alla certificazione verde per COVID-19, prevista dal decreto-legge 22 aprile 2021, n. 52. (Provvedimento n. 156). (21A02576)’. Nella riunione hanno preso parte il prof. Pasquale Stanzione, presidente, la prof.ssa Ginevra Cerrina Feroni, vicepresidente, il dott. Agostino Ghiglia e l'avv. Guido Scorza, componenti, e il cons. Fabio Mattei, segretario generale. È palese quindi che ci troviamo di fronte all’ennesimo artificio anticostituzionale messo in atto dal banchiere Draghi con il sostegno dei partiti di governo." Lo dichiara in esclusiva con una nota ad Agenzia Stampa Italia (ASI) il Coordinatore Nazionale del Movimento Italia nel Cuore (MIC) Mauro Tiboni.
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