(ASI) "Apprendiamo dal Canale Sa Defenza del nuovo videogioco dal titolo StayHomer, il cui significato è “i rimanti a casa”. L’obiettivo del giocatore è uccidere chi manifesta contro il lockdown: 'così imparano a stare a casa nella prossima vita' (così dice il videogioco). Un gioco demenziale creato da menti disturbate volto ad educare i giovani a stare in casa, ed a prendere provvedimenti contro chi non rispetta le regole del lockdown.
I videogiochi sono in grado di “cambiare” il cervello umano. In maniera molto simile a quanto avviene già con l’esercizio fisico per i muscoli del nostro corpo, anche le connessioni neuroni vengono rafforzate grazie ad una buona dose di concentrazione nonché dal rilascio continuo di dopamina, aspetto in ordine al quale i videogiochi sembrano avere una parte a dir poco fondamentale. Immaginiamoci ora un ragazzino che attraverso quello che dovrebbe esser un gioco educativo assorbe questa narrazione la quel diventa la sua realtà, una droga vera e propria. Infatti ultimamente, sempre più spesso l’uso dei videogiochi violenti viene considerato un fattore determinante nel facilitare il verificarsi di atti di estrema violenza, tra cui gli omicidi di massa. Diversi eserciti utilizzano i videogiochi per l’addestramento militare dei propri soldati o addirittura per rendere automatico in un contesto bellico il colpire il bersaglio. In Italia, secondo l’Aesvi (Associazione Editori Sviluppatori Videogiochi Italiani) il 50% dei titoli più venduti ha contenuti violenti, mentre l’I’Isfe (la Federazione europea de software interattivi) stima che il 26% dei bambini tra i 6 e 9 anni utilizzano videogiochi non adatti alla loro eta. Mentre per i ragazzini fra i 10 15 anni la percentuale di contenuti inappropriati sale al 41%. In tema di lockdown l‘effetto di questo “gioco” demenziale è quello di creare consumatori obbedienti, privi di una loro autonomia, una generazione non pensante che ha completamente dimenticato i veri valori della vita." Lo dichiara in esclusiva con una nota il Coordinatore Nazionale dell’Organizzazione Politica Italia nel Cuore (MIC), Mauro Tiboni.
Link demo del videogioco
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