(ASI)"Il rapporto del Parlamento europeo del 5 maggio scorso (di cui alleghiamo il link*) è a dir poco agghiacciante, una vera e propria dichiarazione di guerra nei confronti della Russia di Putin.
Una dichiarazione folle che rischia di inalzare la tensione tra UE e Russia i cui rapporti sono già molto tesi. Le chiamano "raccomandazioni" del Parlamento europeo concernenti la direzione delle relazioni politiche UE-Russia, ma di fatto sono dei diktat veri e propri riguardanti le linee guida da seguire nei confronti dei rapporti con la Russia di Putin. La Ue si sta sostituendo di fatto ad ogni singolo Stato aderente, e dopo averne dettato le regole economiche e di bilancio, gestito moneta e fiscalità, ora detta le regole in ambito geopolitico. L’Italia versa svariati miliardi di euro ogni anno per sostenere questa organizzazione chiamata “Unione Europea” che di fatto non lo è, denari che non fanno altro altro che gonfiare le tasche dei commissari europei, i quali sono all servizio dalle lobby industriali e dal cartello farmaceutico. La Ue dichiara la Russia una "dittatura" quando i governi che ne ne fanno parte e la stessa UE impediscono agli europei di spostarsi liberamente senza tamponi negativi e “vaccini” sperimentali che stanno seminando morti in tutto il globo. La UE rappresenta ormai una vera minaccia alla pace e alla stabilità dei Paesi aderenti, ha strappato la libertà ai popoli e vuole rovesciare i governi dei Paesi liberi non allineati alla dittatura mondialista.
Alcuni punti più significativi del rapporto UE del 05/05/2021:
- l'UE, insieme alla NATO e ai partner internazionali, dovrebbe scoraggiare la Russia e mantenere la stabilità nella regione del partenariato orientale, effettuando pressioni sul Cremlino affinché non interferisca nella regione e si ritiri dai territori occupati nei paesi del partenariato orientale dell'UE;
- l'UE deve avere un obiettivo e piani chiari su come ridurre la sua dipendenza dal gas e dal petrolio russi, almeno quando il Presidente Putin è al potere;
- l'UE, in linea con il principio "democrazia al primo posto", dovrebbe rafforzare il requisito della condizionalità nelle sue relazioni con la Russia includendo in qualsiasi dialogo o accordo con la Russia misure volte a tutelare i diritti umani e lo svolgimento di elezioni libere;
- l'UE dovrebbe avviare indagini internazionali, contribuendovi, sui crimini commessi dal regime del Presidente Putin contro il popolo russo nonché sui crimini commessi dal regime di Lukashenko in Bielorussia, nel quadro di una piattaforma per l'impunità e di un polo di giustizia dell'UE (EU Justice Hub); nel contesto di tali indagini, l'UE dovrebbe istituire una task force di consulenti per assistere le indagini, i processi e l'istituzione di tribunali dell'UE a livello nazionale e internazionale e riferire periodicamente al Parlamento sullo stato delle libertà politiche in Russia;
- l'UE dovrebbe reagire alla propaganda in lingua russa del regime del Presidente Putin e sostenere la creazione di un canale televisivo russo libero che trasmetta 24 ore su 24, 7 giorni su 7;
- l'UE deve essere disposta a non riconoscere il parlamento russo e a chiedere la sospensione della Russia dalle organizzazioni internazionali con assemblee parlamentari qualora i risultati delle elezioni parlamentari del 2021 in Russia siano riconosciuti come fraudolenti;
Va ricordato che sono almeno 50 anni, che l’Italia ricava esclusivamente danni dalla propria appartenenza all’Europa. Tornare pertanto padroni in casa nostra è un passaggio inevitabile per la sopravvivenza dell’Italia e degli italiani." Lo dichiara in esclusiva ad A.S.I. con una nota il Coordinatore Nazionale dell’Organizzazione Politica Italia nel Cuore (MIC), Mauro Tiboni.
*Link rapporto UE del 05/05/202: https://www.europarl.europa.eu/doceo/document/AFET-PR-692665_IT.pdf
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