(ASI) Roma – “Prendo atto del rinvio dell’incontro che i sindacati avrebbero dovuto avere coi commissari di Alitalia in Amministrazione straordinaria. D’altra parte, gli stessi non avrebbero potuto fornire ulteriori aggiornamenti in quanto manca ancora il trasferimento nelle casse di Alitalia delle somme a titolo di indennizzo stanziate dallo Stato ma non ancora autorizzate dalla Commissione Europea.
In assenza di questi indennizzi, la situazione resta di stallo. Chiedo quindi al Governo, o ai tecnici a cui è stato affidato questo delicato dossier, di dare un segnale deciso al nostro Paese facendo legittime pressioni affinché si sblocchi questa ormai grottesca situazione”. Commenta così Giulia Lupo Senatrice del Movimento 5 Stelle.
“Ricordo che esistono anche norme di diritto interno che consentono di riconoscere i ristori, evitando le istruttorie farraginose dell’Unione Europea che, seppure si collochino all’interno del più complesso quadro degli Aiuti di stato, non possono rappresentare un vincolo alla capacità di un Paese di riconoscere somme a titolo di ristoro ad operatori economici di rilevanza strategica come è Alitalia. Analogo discorso vorrei fare in merito alle condizioni che, stando a quanto riportato più che altro dalla stampa, stanno diventando sempre più stringenti e di ridimensionamento rispetto al Piano industriale di ITA. Forse è arrivato il momento di chiarire che, seppure nel rispetto del quadro giuridico esistente, il nostro Paese ha diritto quanto gli altri a decidere di avere un vettore di bandiera di tutto rispetto, senza il timore che qualche altro soggetto cerchi di annientare la nostra potenzialità in questo mercato. È giunto il tempo di definire questo dossier, non ci sono più tempi supplementari! E se il Governo vuole davvero il suo vettore nazionale lo deve dire chiaramente in Europa battendo i pugni sul tavolo, se necessario. Ho sempre sostenuto la via della mediazione e della diplomazia ma non condivido l’approccio remissivo rispetto ai dettami della Commissione che arriverebbero fino a voler stabilire non solo la struttura societaria ma anche il relativo perimetro e gli slot di appartenenza. Vuole o no questo Governo investire seriamente sul trasporto aereo italiano oppure preferisce semplicemente far finta? Tre miliardi sono niente in confronto a quanto investito negli altri Paesi che sanno evidentemente cogliere le opportunità di questo grande volano per l’economia italiana”.