(ASI) Roma - “Quando il vaccino anti Covid sarà inoculato pubblicamente presso il Capo dello stato Sergio Mattarella, il premier Giuseppe Conte, i componenti del governo, i suoi consulenti e il Comitato tecnico scientifico?
Come mai queste alte cariche statali desiderano aspettare, affermando di voler lasciare spazio alle “categorie più fragili”? Temono effetti collaterali? Nessuno sia preso come cavia, dato che il farmaco è stato prodotto in pochi mesi. Non dimentichiamo inoltre che contiene elementi, come le cellule di feti abortiti, non coerenti con la fede cristiana. Ci auguriamo che anche Papa Francesco ne tenga conto, indirizzando i cattolici in modo conforme alla Parola di Dio”. Lo dichiara, in una nota, Adriano Crepaldi. “I pastori che non sono in grado di comprendere ciò, farebbero bene a riconsiderare l’argomento e a presentare a Gesù i loro dubbi”, aggiunge il presidente di Azione Cristiana Evangelica, associazione radicata in tutte le 20 regioni italiane, 32 province, in contatto con 6.007 chiese evangeliche e che collabora con Fratelli d’Italia, partito di Giorgia Meloni, alludendo anche alle indiscrezioni in merito a possibili dimissioni imminenti del pontefice.