(ASI) “Un network di 80 ong europee, EUROMED Rights, ha simulato l'applicazione delle norme del Nuovo Patto sui migranti proposto dalla Commissione europea all’Italia. Prendendo come riferimento i dati dal 2016 al 2020, se queste proposte fossero in vigore ci troveremmo davanti a un uso massiccio e prolungato della detenzione dei migranti sbarcati nel nostro Paese e a una pressione enorme sul nostro sistema di accoglienza.
Verrebbe insomma moltiplicata la capienza di 7 ben volte e mezza rispetto ad oggi e addirittura di 50 volte rispetto agli anni di crisi come il 2016. Questa penalizzazione è per noi inaccettabile”, ”, così Laura Ferrara, europarlamentare del Movimento 5 Stelle.
“In base al principio del paese di primo ingresso che è stato mantenuto, l’Italia dovrà prendersi carico della maggior parte dei richiedenti asilo che arriveranno nel suo territorio. Non vi è alcun incentivo a prediligere il ricollocamento rispetto alla sponsorizzazione dei rimpatri o altre forme di “solidarietà”. Il sistema proposto rischia di essere un flop. Serve un serio studio d’impatto che simuli l’applicazione delle nuove proposte, tenendo conto dei dati storici sui flussi dei paesi di primo ingresso. L‘assenza di una posizione comune su un sistema di solidarietà e responsabilità condivise è stata la causa principale dello stallo e del fallimento nel percorso teso a riformare la gestione europea dell’asilo e migrazione. L’Italia non può pagare le conseguenze dell’egoismo di alcuni Stati membri”, conclude Ferrara.