(ASI) Valle d'Aosta - Si riaccende la tensione sui confini fra Italia e Francia, dopo le ennesime azioni delle autorità francesi tese a manifestare la sovranità transalpina sul tetto d'Europa, l'area dei ghiacciai del Monte Bianco (4810 m Slm), oggetto di un contenzioso fra i due Stati.
L'area è diventata oggetto delle mire espansionistiche della Francia che vorrebbe estromettere l'Italia, nonostante che l'interpretazione geografica, quella solitamente utilizzata e riconosciuta nel diritto internazionale dalle Nazioni Unite e dalla Nato per l'attribuzione dei confini, vuole che la linea di confine tra Francia e Italia passi esattamente per la metà della vetta del Monte Bianco, allo spartiacque. Dunque, versante Nord totalmente francese e versante Sud totalmente italiano.
Ma, i Francesi considerano il confine Italo - francese il Monte Bianco di Courmayeur che è la vetta rocciosa più meridionale del gruppo montuoso a 4765 m Slm, perciò stanno cercando ogni pretesto per estromettere l'Italia dalla zona, sia appellandosi a cavilli giuridici, sia occupando materialmente l'area.
A tal proposito, è doveroso ricordare che già in passato i cugini d'oltralpe avevano provato a sconfinare in territorio italiano, sia quando venne costruito il Traforo del Monte Bianco negli anni Sessanta, sia negli anni Novanta del XX secolo, quando il contenzioso andò avanti per tutto il decennio, sia nel 2015, quando il Governo Renzi fu costretto, anche a seguito dei nostri articoli di denuncia, ad intervenire per manifestare la sovranità italiana, sia il 27 giugno dell'anno scorso quando i Comuni di Chamonix e di Saint Gervais - nel versante francese delle Alpi - hanno emesso unilateralmente e congiuntamente una ordinanza che vietava attività di parapendio anche sul Rifugio Torino, la Punta Helbronner e su un tratto della Skyway, cioè la funivia che da Courmayeur sale verso la vetta del Bianco, un'area che ricade in territorio italiano.
L'ultimo pretesto della Francia per violare la sovranità dell'Italia che ha fortemente irritato il Governo italiano per bocca del suo Ministro degli Esteri Luigi Di Maio che ha espresso "forte disappunto", sono due leggi a protezione della biodiversità, adottate dalla Prefettura dell'Alta Savoia, in un'area protetta sul massiccio del Monte Bianco pari a 3mila 175 ettari, includendo nella parte centrale la zona più importante in territorio italiano col ghiacciaio del Bianco, il Rifugio Torino e la Stazione Punta Helbronner della funivia Skyway che parte da Courmayeur. Le misure francesi che ufficialmente hanno il fine di tutelare l'ecosistema e di garantire la sicurezza nell'area, servono in realtà a svolgere delle attività che dimostrino la sovranità francese su questo lembo di terra ad alta quota in una eventuale controversia internazionale con l'Italia, il cui governo, benché non accetti soluzioni unilaterali della vicenda, non si sa perché non ha ancora preso dei seri provvedimenti per evitare la violazione del suo territorio nazionale.
In realtà, la controversia deriva dalla diversa interpretazione dei protocolli e delle convenzioni firmate tra il 1860 e il 1861, dopo la cessione di Nizza e della Savoia alla Francia da parte del Regno di Sardegna e la formula sul confine recitava "Du côté de la Savoie, la nouvelle frontière suivra la limite actuelle entre le Duché de Savoie et le Piémont", ricalcando la divisione amministrativa del Regno Sabaudo del 1823 fra Savoia e Valle d'Aosta.
È grottesco parlare oggi di una " guerra di confine" sui ghiacci del Monte Bianco quando l'Europa si dice unita. Eppure, nonostante studi e carte militari, il tira e molla dei Francesi che vogliono tenersi stretti tutta per loro la vetta più alta d'Europa, dimostra che ogni pretesto è valido per rinverdire polemiche più o meno sopite, soprattutto se, oltre a motivi sciovinisti, ci sono anche interessi economici legati al turismo.
Ad esempio c'è la nuova funivia italiana del Monte Bianco che, con il suo successo di clientela, ha fatto ingoiare un boccone amaro ai cugini d'oltralpe. Con l'occupazione del territorio dove ricade il Rifugio Torino e la parte alta dell'impianto di risalita, i Francesi si assicurerebbero i proventi della gestione di un'area turistica che con il riscaldamento globale varrà oro, perché se la temperatura continuerà ad aumentare, nei prossimi decenni sarà una delle poche aree in Europa dove si potrà ancora sciare con neve naturale. Inoltre, con l'occupazione di parte del versante meridionale del Monte Bianco, i Francesi potrebbero dire la loro, ad esempio, finanche sullo sfruttamento delle risorse idriche.
Questa situazione non può rimanere irrisolta e non può la Francia continuare a violare il confine italiano. Urge l'intervento fattivo delle nostre autorità governative e della comunità internazionale. Se ciò non avverrà, c'è bisogno di un atto clamoroso, si potrebbe organizzare una spedizione sul Monte Bianco da parte di alpinisti italiani per piantare simbolicamente il tricolore del Bel Paese sul "Tetto d'Europa" e così manifestare la sovranità del Popolo Italiano su questo lembo di terra d'Italia.
Cristiano Vignali - Agenzia Stampa Italia
Nella foto fatta da Google Maps l'area contesa fra Italia e Francia tratteggiata