(ASI) Tornare a fare politica, riscoprirne la passione facendo pulizia di una classe politica dirigente che ha affossato il paese e che oggi senza pudore si spinge oltre togliendoci libertà e diritti Costituzionali riducendoci ad un regime carcerario è un dovere di tutti. Il Parlamento è divenuto un ridicolo teatrino politico in cui accuse e contro accuse sono solo funzionali ad alimentare le urla dichi grida “al voto, al voto”.
Tutto è stato demistificato, da sinistra a destra rincalza il cinismo dell’uomo politico dell’ultimo ventennio, politicanti al potere in cui i rapporti ridotti a contrattazione di poltrone rientrano alla luce del sole in una conclamata logica del “do ut des”. Oramai scomparsa quella dedizione al senso civico che dovrebbe forgiare il mestiere del politico siamo passati al temporeggiare, alla parola predicata, al dire e non dire, al fraseggio in cui si può leggere tutto e il contrario di tutto, perché garantirsi privilegi e depredare il denaro pubblico é diventato il mestiere di oggi. Ecco allora che dobbiamo cercare fra la nostra "gens italica” una classe politica qualitativa e competente disposta a farsi carico dei bisogni concreti degli italiani che lavorano che soffrono, senza lavoro che si ritrovano emarginati nel limbo degli invisibili grazie una politica corrotta ormai lontana dalla vita reale e non più tollerabile. Ci salveremo solo portando l'Italia fuori da questo postribolo chiamato Europa ritornando ad una moneta sovrana, un primo passo per fare ripartire l'economia nazionale e sradicare il potere oligarchico della finanza speculativa, espressione del Nuovo Ordine Mondiale. Rendere pertanto povero il popolo Italiano, demolirne i pilastri fondanti quali “famiglia, proprietà e religione” attraverso la privazione della libertà e dei diritti costituzionali è l’obiettivo di questi “signori”. Se non ritorniamo all’origine di un corretto agire politico, di noi si dirà ciò che scrisse Luis Ferdinand Celine ("L'Ecole des Cadavres"): «Noi spariremo, corpi e anime, da questo territorio al pari dei Galli, questi folli eroi, i nostri grandi antenati in futilità, i peggiori zimbelli del cristianesimo. Non ci hanno lasciato neppure una ventina di parole del loro linguaggio. Di noi se si conserverà la parola "merda", sarà già una grande cosa». Ripartire dalle origini e dal territorio è fondamentale per un corretto agire politico al fine di costruire una politica di rinnovamento e non di protesta. Con grande ardore nasce in Piemonte il primo “Circolo MIC Fuori dall’Europa”. Lo dichiara in esclusiva ad Agenzia Stampa Italia (ASI) il Coordinatore Nazionale del Movimento Italia nel Cuore (MIC) Mauro Tiboni.