(ASI) Roma – “Il commissariamento del GSE, disposto col decreto Milleproroghe, è l’ennesimo schiaffo alle istituzioni da parte di un governo capace di tutto perché buono a niente. Il patto dichiarato, che lega questa consorteria, è quello di impedire a ogni costo che un rinnovato parlamento possa esprimere il Capo dello Stato, e il costo è fatalmente quello di alterare le regole della corretta amministrazione dello Stato.
Un Governo che porta il degrado nelle istituzioni ritardando la nomina delle autorità indipendenti perché non si accorda su come sottometterle, tentando, senza successo, di modificarne la struttura con l’aggiunta di poltrone per soddisfare la propria sete di potere, e infine disponendo commissariamenti con decreto legge, per scavalcare la procedura volta ad acclarare i presupposti di un commissariamento da parte del ministro vigilante. Questo per una società interamente controllata dal MEF, il che chiarisce come al Governo non bastino nemmeno i poteri riservati al socio in assemblea. Da cosa sarà determinata questa ansia di assoluto controllo? Una simile "legge provvedimento" è la quintessenza dell'alterazione dello stato di diritto e della separazione dei poteri, e infatti contrasta con un’unanime giurisprudenza costituzionale. Una volta di più, spartizione di poltrone e interdizione dell'avversario si rivelano gli unici valori del Conte bis”.
Lo dichiara in una nota Alberto Bagnai, senatore della Lega, presidente della commissione Finanze e Tesoro del Senato.