(ASI) - Scatterà a luglio 2020 l’obbligo del Pos per i commercianti, in concomitanza con la nuova soglia di 2.000 euro per i pagamenti in contanti.
Pene più dure per i grandi evasori, con il carcere fino a 8 anni per chi sottrae al fisco oltre 100mila euro: "Un segnale per gli onesti che pagano le tasse", ha spiegato il ministro della Giustizia, Bonafede. Qualche 'sconto' anche per le partite Iva fino a 65mila euro di reddito, per le quali Gualtieri conferma il regime forfettario della Flat tax ma con tetti sulle spese deducibili per personale e investimenti.
Nei prossimi giorni si dovrebbe esaminare la Legge di bilancio vera e propria. Poi, per alcuni capitoli l’ultima parola arriverà in Parlamento, quando sarà presentato il tradizionale maxi-emendamento dell’esecutivo, che raccoglierà tutte le modifiche al testo già approvato dal Consiglio dei ministri. Resta ancora il dubbio sul futuro di Quota 100.
Si attenua, invece, la stretta sull’uso del contante per commercianti e artigiani: "In questo modo non si criminalizzano i commercianti", spiega il M5s.
I Cinquestelle hanno puntato i piedi soprattutto sulle norme per le manette contro i grandi evasori e a questo si aggiungerà anche la confisca dei beni. "Colpiamo i pesci grossi", ha commentato subito dopo il vertice, il ministro degli Esteri e leader M5S, Luigi Di Maio.
Sotto i riflettori anche le nuove norme introdotte per le partite Iva, a partire dall’abolizione della flat tax al 15% per i professionisti e gli autonomi con un fatturato fra i 65mila e i 90mila euro. Invece, per chi sta al di sotto di questa soglia, potrebbero essere ripristinate le attuali regole. Sarà anch introdotto il divieto di cumulo per chi ha anche altri redditi sopra i 30mila euro.
Nel decreto spunta intanto una prima riduzione (da 40 milioni) dei rimborsi delle accise per il gasolio per l’autotrasporto, in cima alla lista dei sussidi dannosi per l’ambiente e uno stanziamento da 30 milioni di incentivi a fondo perduto per l’agricoltura. A Conte e Gualtieri i grillini hanno inoltre chiesto lo stop all’aumento della cedolare secca sui fitti a canone concordato dal 10 al 12,5%. In bilico anche le altre microtasse (dalla sugar tax all’aumento dell’imposta di registro sulle compravendite immobiliari) previste nella manovra e che sono state duramente criticate da Italia Viva.
Claudia Piagnani - Agenzia Stampa Italia