(ASI) Dopo il no dell'imprenditore Cucinelli e del Procuratore Cardella, un altro deciso 'niet' a Di Maio e Zingaretti arriva dalla candidata in pectore Francesca Di Maolo, Direttrice dell'Istituto Serafico di Assisi, che così si chiama fuori dalla competizione elettorale delle regionali in Umbria.
Si riporta la dichiarazione del Senatore Fiammetta Modena, responsabile Enti Locali Forza Italia Umbria: "Francesca Di Maolo, a quanto si apprende, ha sciolto negativamente la riserva e non sarà candidata 'civica' del PD e dei 5 stelle. L'elenco dei NO incassato dallo pseudo progetto giallo rosso testimonia come non esiste una 'società civica' e una 'società partitica'. Esistono i partiti, i movimenti con la loro classe dirigente che devono coltivare per far crescere amministratori e persone che vogliono impegnarsi in politica. Pensare che dal nulla presunti civici vogliano esporsi in prima linea per guidare una regione è una idea sbagliata. Sopratutto quando vuole essere solo una foglia di fico di due forze politiche che hanno paura di mettersi in gioco per quello che sono e cercano di nascondersi dietro il "volto pulito" di turno. Non funziona. Se Di Maio e Zingaretti pensano di scodellare all'Umbria lo stesso 'accrocchio' fatto a livello nazionale abbiamo almeno il coraggio di metterci la faccia.
Forza Italia sa quanto è difficile costruire e investire sulle persone perchè amministrino bene città e regioni. In Umbria può vantare ottimi sindaci, da Andrea Romizi a Antonino Ruggiano, da Nico Alemanno, da Lamberto Marcantonini. Il capogruppo in regione, Roberto Morroni, è preparato e competente ed ha già amministrato una città. Noi non abbiamo paura di mostrarci per quello che siamo.
Una forza politica che non urla, ma fa le cose con dedizione e competenza".
Quindi, a soli 7 giorni dalla scadenza della presentazione del Canditato Governatore dell'Umbria, siamo di fronte ad un nulla di fatto nel centrosinistra. Metaforicamente si potrebbe parlare di un' altra porta sbattuta in faccia al 'Progetto Civico' di Di Maio e Zingaretti, sia pure, questa volta... 'seraficamente'.