(ASI) - Dopo quattro ore di vertice a Palazzo Chigi, Luigi Di Maio e Nicola Zingaretti, ma anche Giuseppe Conte e il vicesegretario Pd Andrea Orlando che siedevano tutti allo stesso tavolo, i Dem non danno il via libera finale alla riconferma dell'avvocato alla presidenza del Consiglio.
Secondo il Pd di nomi non si è parlato e il problema principale riguarda i programmi, a partire dalla prossima manovra economica, su cui "emergono differenze". Per il M5s invece, gli esponenti Dem hanno "parlato solo di ministeri" e non di programmi. La trattativa proseguirà in un nuovo vertice che dovrebbe tenersi alle 11 a Palazzo Chigi. Il Pd si è presentato al tavolo con la richiesta ai Cinque stelle di non sottoporre la nascita del governo a un referendum su Rousseau, ma solo al voto dei gruppi parlamentari, per riportare in primo piano la democrazia rappresentativa. Una richiesta che in partenza appare difficilmente accettabile dai pentastellati.
E poi c'è il tema della composizione della squadra di governo, a partire dal vicepremier. L'ipotesi più accreditata è che ad affiancare Conte vada un solo vice del Pd, magari - sarebbe la prima volta di una donna - la vicesegretaria Paola De Micheli o il vicesegretario Orlando. Ma la discussione sarebbe ancora aperta, così come sul dicastero che assumerà Di Maio. Quanto a Zingaretti, dal Nazareno ribadiscono che non entrerà al governo ma resterà in Regione. Il segretario Pd punta i riflettori sui temi: oltre che la prossima manovra economica, ci sarebbero problemi su sicurezza e giustizia. Solo dopo un'intesa programmatica, affermano i Dem, potrà arrivare il via libera a Conte, come premier del M5s in un esecutivo giallorosso. Nuove consultazioni sono previste per la giornata odierna.
Claudia Piagnani - Agenzia Stampa Italia