(ASI) - Dopo i risultati delle Europee che hanno dato al vicepremier leghista Salvini il coltello dalla parte del manico, e i grillini in crisi per la leadership del partito, Conte è rimasto in disparte.
Da Bruxelles, dove ha partecipato al vertice informale dei capi di Stato e di governo dopo il voto, il premier sostiene di non sentirsi commissariato e non dice per chi ha votato: "Mi sono tenuto lontano dalla campagna elettorale. Il primo a sostenere che il governo va avanti solo se mantiene gli impegni è il sottoscritto ed è bene che l’azione di rilancio del governo dopo una campagna così accesa e intensa passi attraverso un confronto politico serio e approfondito". Poi aggiunge: "Li lascio sfogare qualche giorno, ma poi li convoco tutti e due e ci mettiamo attorno a un tavolo: o ci sono le condizioni per andare avanti o lasciamo perdere, io non resto qui a ogni costo, un lavoro a cui tornare ce l’ho”.
Infine ha dichiarato: "E' giusto, nel mio ruolo, aver vissuto da ‘privato cittadino’ votante la campagna elettorale. Ora dobbiamo lavorare, c’è l’azione di governo che ci aspetta. Abbiamo in cantiere tantissime iniziative e dobbiamo rilanciare l’azione di governo”. Sulle possibili conseguenze dei risultati delle elezioni europee in Italia, con il boom della Lega e il ridimensionamento dei Cinquestelle, Conte ha detto: “Salvini ha sempre fatto parte della mia coalizione, fa parte sempre delle forze che sostengono il mio governo, non abbiamo ancora iniziato a discutere di manovra economica e di riforma fiscale. Tantissime le priorità, innanzitutto quelle scritte nel contratto di governo che non abbiamo ancora realizzato perché richiedono del tempo. Dobbiamo rilanciare il turismo e la ricerca, rafforzare il sistema della formazione e assicurare la crescita economica”.
Claudia Piagnani - Agenzia Stampa Italia