(ASI) Roma - “Lo ius soli non è tema in discussione. Semplicemente non fa parte dell’agenda politica e, soprattutto, l’Italia non ne sente alcun bisogno. Non è un diritto, né un principio di civiltà. Chi lo afferma fa solo propaganda. La cittadinanza, ovunque, si deve guadagnare, non si compra al supermarket. Deve essere l’obiettivo di un percorso a cui si aderisce con convinzione perché apre le porte a essere componente attivo della vita democratica, politica, sociale del paese, con tutto il suo retaggio millenario di storia, cultura, tradizione e civiltà. La cittadinanza, come è evidente, non è un mezzo per favorire l’integrazione, ma un riconoscimento che certifica l’avvenuta, concreta, integrazione. Se in casi eccezionali, come di fronte a particolari atti di merito, si può concedere la cittadinanza dopo le opportune verifiche, ciò non significa che la cittadinanza si debba regalare senza discernimento. Si legge sulla stampa che l’Italia sarebbe il Paese europeo più prodigo in fatto di cittadinanza, la questione dello ius soli è quindi puramente retorica e si attesta, di conseguenza, solo sul piano ideologico/politico. Credo, al contrario, che sia sempre più indispensabile verificare molto attentamente, prima della concessione della cittadinanza, l’effettiva adesione dello straniero ai principi costituzionali del Paese e la sua convinta appartenenza alla nostra società, con tutti i doveri, oltre che i diritti, che comporta. Già ci sono diverse strade per ottenere la cittadinanza italiana. I minori stranieri residenti in Italia, che godono già delle medesime garanzie riconosciute ai minori italiani, possono richiederla al compimento della maggiore età. Facciamo in modo che questa scelta sia davvero sempre più consapevole, responsabile e convinta”.
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