(ASI) "La notte tra il primo e il 2 di gennaio circa all’una e mezzo la famiglia di Costantino Cari, una famiglia Sinta che alloggiava in due roulotte parcheggiate su un terreno agricolo a Lonato in provincia di Brescia, è stata vittima di un attentato.
Una o due persone hanno prima sparso benzina sulle roulotte incendiandole, e quando Luca Cari, il figlio di Costantino si è svegliato e, preoccupato per i genitori che dormivano nell’altra roulotte, è uscito è stato colpito a bruciapelo da un colpo di fucile da caccia. L’uomo rischia di perdere l’uso del braccio. In passato la famiglia è stata vittima di minacce da parte di un abitante della zona: 'vi brucio e vi sparo’. L’ennesimo crimine d’odio". Così in una nota Rinaldo Sidoli, segretario di Alleanza Popolare Ecologista. “È un agguato indegno che condanniamo con fermezza. Lo Stato deve punire questi gesti criminali. I colpevoli devono essere individuati e puniti quanto prima. La comunità rom sta vivendo un clima di odio e razzismo che ci riporta alle pagine più buie della nostra storia. Non c'è un rom in Italia che oggi non si preoccupa per la propria sicurezza. I messaggi di intolleranza costanti stanno alimentando pericolosi sentimenti di xenofobia e razzismo nella società italiana. Occorre un grande senso di responsabilità da parte del Governo per fermare questa deriva pericolosa". Conclude Sidoli: "esprimiamo la nostra solidarietà alla famiglia che ha subito un'orrenda violenza da parte di individui dagli istinti bestiali e condanniamo fermamente l’accaduto. Tutto ciò dovrebbe scandalizzare e indignare il Paese, ma la cronaca degli ultimi mesi ci racconta che la caccia al 'diverso', sembra essere divenuta sport nazionale fomentato dalle politiche degli slogan di un governo contro rom e migranti”.