(ASI) E’ arrivato oggi alla Camera il decreto legge anticorruzione. Un emendamento al testo, che definisce il peculato in senso restrittivo, è stato respinto però, durante il voto segreto, con 284 sì e 239 no.
Il capogruppo pentastellato, Francesco D’Uva, ha chiesto l’immediata sospensione della seduta che è stata rinviata quindi a domani. “Quello che è accaduto è un fatto gravissimo. Così non si va avanti”, ha affermato l’esponente grillino, che ha ribadito la propria contrarietà a salvare “i furbetti dalla galera”. Sono stati 36 i parlamentari, a fare andare sotto il governo in termini di preferenze, ignorando le indicazioni della maggioranza giallo – verde. “Non siamo stati noi”, ha replicato immediatamente il collega del Carroccio Riccardo Molinari. “La posizione della Lega la stabilisce il segretario. Il provvedimento arriverà alla fine come concordato”, ha assicurato Matteo Salvini. L’esecutivo “si sta sfarinando”, ha commentato Osvaldo Napoli di Forza Italia. “Il governo sfiduciato dai suoi deputati risulta sempre più debole e confuso”, ha rimarcato il Partito Democratico per bocca di Graziano Delrio.
Marco Paganelli – Agenzia Stampa Italia