(ASI) "Il Sistema Sanitario Nazionale ha pubblicato il concorso per un posto di Medico Ospedaliero a tempo determinato per 18 mesi. Siamo ovviamente contenti di questa opportunità, che ci offre anche la possibilità di tornare sulla situazione di disagio dei colleghi impegnati a tutt'oggi nel S.S.N., un disagio talmente grande che i medici rispondono solo a chiamate per posti a tempo indeterminato".
È quanto dichiara Alessandro Garau, segretario del CoAS Medici Dirigenti.
"L'insipienza di scelte passate — continua Garau — e le regole di bilancio richieste dall'Europa, negli anni passati hanno imposto il numero chiuso sia per le lauree in medicina, sia per le Specializzazioni. Numeri talmente limitati rispetto alle future esigenze, che adesso si è determinata non solo una carenza assoluta, ma anche grandi discrepanze tra le diverse specialità: Pediatri, Anestesisti, Ginecologi ed Ortopedici sono letteralmente introvabili per le Aziende Sanitarie, ed in particolare per gli ospedali fuori dalle grandi città. Queste sono carenze di specialità talmente marcate che quei pochi medici non ancora impegnati possono scegliere tra pubblico e privato e tra sedi comode e sedi disagiate. In questa scelta è ormai evidente anche la possibilità di optare per i grandi gruppi privati, in cui vengono garantiti anche introiti rilevanti dalla libera professione. Assistiamo quindi ad una crescente fuga o abbandono del posto pubblico, a favore di una ospedalità privata o della pura e semplice libera professione".
"A questo si è giunti — aggiunge Garau — non solo per l'insufficiente numero di nuovi laureati o neo-specialisti, ma anche per la progressiva mutilazione degli stipendi dei medici ospedalieri, per l'assenza di un rinnovo contrattuale degno di questo nome, per normative letteralmente punitive per chi lavora nell' ospedalità pubblica, e per il numero crescente di chiamate in giudizio da parte degli utenti. Si tratta di uno dei tanti problemi che il nuovo governo, ed il Ministro Grillo in particolare, dovrà affrontare con decisione a partire dalla destinazione delle risorse. Sicuramente la suddivisione percentuale tra risorse destinate all'ospedalità e risorse destinate al territorio ed alla medicina di base andrà rivisto, considerando che la prima deve sopperire alla seconda. Questa però, regolarmente, ad ogni rinnovo della convenzione, acquisisce risorse a danno della prima; invece, nella gestione dei pazienti, delle emergenze e dell'assistenza ai pazienti, la prima non può mancare, mentre la seconda risulta spesso assente giustificata". Conclude la nota di Alessandro Garau, segretario del CoAS Medici Dirigenti.