I 56 emendamenti presentati dai sentatori del Pd riguardano soprattutto le "urgenze" legate al sisma che ha colpito Umbria, Marche, Lazio ed Abruzzo
(ASI) Roma - "Gli emendamenti, secondo il nostro punto di vista, sono importanti e necessari per rafforzare il processo di ricostruzione ma è la mancanza di riferimenti nel programma di Governo, rispetto ad una situazione che ha ora bisogno di attenzione ma che ne avrà ancora di più nei prossimi anni, a preoccuparci sia dal punto di vista di risorse da mettere a disposizione sia rispetto alla normativa da perfezionare in alcuni casi". Così la senatrice Nadia Ginetti (Pd) in riferimento alla conferenza stampa dal titolo "Terremoto, senatori Pd presentano gli emendamenti al decreto per sostegno a cittadini, imprese, enti locali", che si è tenuta a Roma presso la sala Nassirya di palazzo Madama. All'iniziativa hanno partecipato anche i senatori del Pd Francesco Verducci, Gianni Pittella, Bruno Astorre, Luciano D’Alfonso, Leonardo Grimani e Paola Boldrini e i deputati dem Elena Carnevali, Mario Morgoni, Alessia Morani e Stefania Pezzopane. Ben 56 sono stati gli emendamenti presentati al decreto Terremoto, che oggi (mercoledì) tornerà in commissione Speciale del Senato e che sarà incardinato in Aula domani (giovedì). Riguardano tutte le regioni d'Italia ed in particolare le "urgenze" legate al sisma che due anni fa ha colpito Umbria, Marche, Lazio ed Abruzzo.
"Noi saremo vigili, attenti ed incalzeremo la maggioranza - sottolinea Ginetti - proprio sulla necessità di mantenere alta l'attenzione in merito alle agevolazioni fiscali per le imprese, alle rateizzazioni dei mutui, alla sospensione delle tasse ma anche per la previsione di importanti ammortizzatori sociali per consentire alle aziende in crisi di continuare a permanere nelle aree colpite dal terremoto. Mi sembra necessario sottolineare l'importanza del rafforzamento degli uffici competenti per portare avanti ed istruire le pratiche necessarie, difficili da avviare. A tale fine è opportuna una semplificazione delle procedure ma, allo stesso tempo, è auspicabile anche un rafforzamento dei poteri delle Regioni. Le quattro Regioni in 'emergenza' stanno procedendo in maniera differenziata e quindi è utilissimo, secondo il nostro punto di vista, che ognuna possa in qualche modo accellerare questo processo. Stiamo parlando di aree che hanno bisogno di una programmazione strategica, di una visione di rilancio visto che non basterà la ricostruzione per trattenere la popolazione, l'economia e per attrarre nuove imprese. In questi casi - conclude Ginetti - è necessaria una visione strategica, politica e di governo che sembra mancare".