Professore e giurista di 54 anni originario di Volturara Apulla, paese di 467 abitanti del foggiano
(ASI) Roma - Come nelle migliori sessioni del calciomercato, il suo nome si faceva da tempo, mancava solo l'ufficialità. Giuseppe Conte è ora il designato premier di un governo sostenuto dal Movimento Cinque Stelle e dalla Lega.
Luigi Di Maio prima, e Matteo Salvini poi, hanno fatto il nome del 54enne giurista e professore pugliese, originario di Volturara Apulla, un paesino di 467 anime in provincia di Foggia, situato al confine fra Puglia, Campania e Molise, fra le cime del basso Appennino. Ora Sergio Mattarella si è preso un giorno per riflettere, anche se sembra che non possa opporsi alla scelta dei vincitori delle elezioni del 4 marzo.
Devoto a Padre Pio e nato sotto il segno del Leone l'8 agosto 1964, si è laureato nel 1988 all'Università La Sapienza di Roma, per fare presto il borsista presso il Consiglio Nazionale delle Ricerche (Cnr). Non soddisfatto della sua preparazione, si è poi specializzato all'estero negli Stati Uniti a Yale e in Inghilterra a Cambridge, facendo delle esperienze anche a Pittsburgh, Vienna e Parigi. Dedicatosi alla vita accademica, ha insegnato a Malta e in Italia, a Sassari e a Roma. Ora è professore ordinario di diritto privato presso l'Università di Firenze.
La sua vita politica inizia da componente laico del Consiglio di presidenza della giustizia amministrativa il 18 settembre 2013, della quale viene nominato anche vicepresidente.
A Febbraio, Di Maio lo presenta come ministro della pubblica amministrazione nella sua squadra, in piena campagna elettorale. Ora che è stato proposto premier, Conte ha chiesto garanzie e autonomia per poter realizzare le proprie politiche, molte incentrate sulla legalità e sulla semplificazione della pubblica amministrazione.
Al di là degli annunci del M5s, ribadendo che si tratterà di un governo politico, Conte si presenta più come una figura neutra, esperta di contratti a livello accademico, ben oltre quello stipulato da Di Maio con Salvini. Nell'ambito giuridico è molto apprezzato e a Firenze dicono sia dotato anche di ottime capacità comunicative, qualità non sempre diffuse fra i professori.
A dispetto della sua carriera, i mercati europei e l'indice dello spread, il differenziale con i titoli tedeschi, hanno reagito molto male, forse più in merito alla nascita di un governo populista e sovranista in un Paese importante come l'Italia. Se i vertici dell'Unione europea hanno espresso preoccupazione, via social arrivano i complimenti di Marine Le Pen e del Front National francese. Perfino l'ex stratega di Donald Trump Steve Bannon è pronto a venire a Roma per congratularsi con il futuro esecutivo.
Le principali incertezze sono legate ai nomi della squadra di governo di Conte, che pare essere già stata definita da Salvini e Di Maio, ad eccezione del nodo del ministro dell'Economia, un dicastero molto delicato. È Paolo Savona ad aver spaventato Bruxelles. Fu ministro dell'industria nel governo di Carlo Azeglio Ciampi, ma ha mosso critiche verso l'Euro molte volte. Per il ministero degli Affari europei è spuntato invece il nome di Enzo Moavero Milanesi, giudice in Italia e per la corte di giustizia dell'Ue a Lussemburgo, già ministro per i governi Monti e Letta, quindi di tutt'altro avviso rispetto al temuto Savona.
Lorenzo Nicolao - Agenzia Stampa Italia