(ASI) Secondo i dati resi noti dall'Istat, ad aprile frena la crescita delle retribuzioni contrattuali che segnano un incremento dello 0,1% su base mensile e dell'1,8% su base tendenziale, il più basso da dicembre 2010. Il dato e' nettamente inferiore all'andamento dell'inflazione che ad aprile e' risultata pari al 2,6%.
Per il Codacons è ormai dal 2002 che i lavoratori dipendenti ed i pensionati non vedono adeguare le loro retribuzioni e le loro pensioni all'effettivo costo della vita ed è proprio questo che ha progressivamente ridotto sul lastrico le famiglie italiane ed ha fatto crollare i consumi.
Ecco perchè è inammissibile che il 36,7% dei dipendenti siano ancora in attesa dei rinnovi contrattuali. Ancor più scandaloso è che il Governo, invece di dare il buon esempio, abbia pensato bene di bloccare tutti i contratti della pubblica amministrazione per ben 3 anni. Come si può credere che i consumi possano ripartire se, come denunciato nel Rapporto annuale Istat reso noto il 23 maggio, il 33,4% delle famiglie italiane non riesce a sostenere una spesa imprevista di 800 euro?
Il Codacons chiede che il Governo, invece di lavarsene le mani, convochi tutte le parti sociali, a cominciare da sindacati e Confindustria, per promuovere intese sui rinnovi contrattuali nel settore privato, magari in contropartita di un primo alleggerimento sul piano fiscale.