(ASI) “Il Ministro Martina si deve dimettere per manifesta incapacità. Ancora una volta i pescatori italiani prendono una sonora sberla da Bruxelles sulle quote pesca con una riduzione del 3% della quota di pesca per il pesce spada per l’Italia, fissata attualmente a 3.736 tonnellate”, così commentano gli europarlamentari del Movimento 5 Stelle Rosa D’Amato e Ignazio Corrao l’accordo sulle quote pesca 2018 dei ministri dell'Agricoltura e della Pesca dell’Unione europea.
“Anziché battersi come dei leoni a Bruxelles, il Ministro Martina e il sottosegretario Castiglione erano assenti. Le quote pesce spada sono state svendute dall’Ue a Marocco e Tunisia a livello mondiale e agli spagnoli a livello europeo. Il governo italiano non è in grado di difendere le quote pesca e a pagarne le spese sono soprattutto i pescatori siciliani”, aggiunge Corrao.
"Abbiamo presentato una interrogazione urgente alla Commissione europea in cui chiediamo perché ha inserito nel Regolamento che stabilisce le misure di gestione, conservazione e controllo applicabili anche nel Mar Mediterraneo la vecchia raccomandazione ormai abrogata ignorando quella nuova più favorevole all’Italia. Adesso ci troveremo a mendicare una ridistribuzione delle quote con scarse possibilità di successo. Nel frattempo le quote che saranno stabilite faranno aumentare il prezzo del pesce spada, come osservato con il tonno rosso, e così facendo pagheranno di più i consumatori. Oltre il danno, la beffa”, conclude D’Amato