(ASI) "Fatta salva l'autonomia della Figc, cosa sacrosanta, credo, tuttavia, sia doveroso chiedere ai vertici, e in particolare a Carlo Tavecchio, una assunzione diretta di responsabilità per quanto avvenuto.
Sono passati due giorni e fino ad ora non si è sentita una parola, una, su quanto accaduto. Non sarebbe poi giusto scaricare l'esclusione dal mondiale sulle spalle del solo Giampiero Ventura. La logica del capro espiatorio non mi è mai piaciuta. Certo, siamo tutti allenatori, punte, centrocampisti e via dicendo quando siamo seduti in poltrona. Però, alla fine, i risultati contano. Il campo può essere ingeneroso nell'ottica di un singolo confronto. Però nel calcio, come in tutti i settori, il susseguirsi di cattive prestazioni sono la spia di un qualche cosa di più ampio che non funziona.
E quindi bisogna saper trarre le conseguenze. Come detto l'autonomia della Federazione è doverosa e indiscutibile, però se si pensa di ripararsi dietro tutto ciò per cercare di non rispondere di un fallimento epocale quale l'esclusione dai mondiali, che ha e avrà pesanti ripercussioni economiche e di immagine, è miope e sinceramente inaccettabile.
Dispiacerebbe e sarebbe anche molto preoccupante, che qualcuno possa considerare un settore di rilevanza pubblica, sociale ed economica, alla stregua di un feudo personale.
L'idea che se si sbaglia si possa godere di una sorta di lasciapassare è quantomeno discutibile e anche urticante. Non so cosa deciderà Tavecchio, certo è che, se dovessimo assistere da parte dei vertici ad un teatrino autoreferenziale e autoassolutorio destinato esclusivamente a perpetuare se stessi, sarebbe veramente un brutto spettacolo. Anzi, indegno. Lo sarebbe anche nei confronti di quanti devono affrontare il mondo del lavoro senza disporre di ‘tutele’ così forti.”.
Dichiarazione di Stefano Esposito, senatore del PD.