(ASI) «Il Governo italiano, con il via libera all'accordo di libero scambio UE-Canada (CETA) che entrerà in vigore in via sperimentale domani, uccide l'agricoltura italiana e distrugge il reddito di centinaia di migliaia di agricoltori. Lasciano esterrefatti le dichiarazioni del Ministro delle Politiche Agricole Martina che sostiene come questo accordo rappresenti un'opportunità per l'Italia, dimostrando come il governo e i suoi ministri abbiano perso il senso della realtà e la consapevolezza dei reali bisogni dei cittadini e dell’economia italiana»
È quanto dichiara il vicepresidente dell’ANCI e sindaco di Pergola, Francesco Baldelli.
«Con l’ok al CETA solo le importazioni di grano duro dal Canada, senza dazi, potrebbero passare da 38.880 a circa 100.000 tonnellate all’anno – continua Baldelli - e questo potrebbe portare alla cancellazione della nostra produzione cere-agricola, con grave danno alle imprese agricole d’Italia e in particolare di Marche, Puglia e Sicilia. Compito dei sindaci è difendere gli interessi della propria comunità cittadina e quindi dell’Italia, tutelando le eccellenze e le tipicità del territorio. Lo stesso dovrebbe valere anche per i Ministri della Repubblica e per il Parlamento. Sostenere, come ha fatto il Ministro Martina, che il CETA sia un'opportunità per l’Italia lascia basiti e dimostra come il PD e i suoi esponenti non rappresentino più gli interessi degli italiani ma quelli delle multinazionali. Per questo rivolgo nuovamente un appello ai sindaci italiani alla mobilitazione, per chiedere al Parlamento di bloccare il CETA che metterà in ginocchio agricoltori e economia italiana».