(ASI)“Quanto accaduto a Roma nella notte fra venerdì e sabato e la conferma che le richieste di permesso umanitario vengono concesse senza regole e senza logica, costringendo poi le Forze di Polizia, ridotte del numero e nei mezzi, a porre riparo a queste leggerezze burocratiche, che sempre più spesso sfociano in reati gravissimi ed intollerabili”.
Lo dichiara la Confederazione Sindacale Autonoma di Polizia. Sindacato maggiormente rappresentativo della Polizia di Stato, con riferimento alla violenza sessuale con percosse e rapina subita da una ragazza finlandese nei pressi della stazione Termini di Roma.
“Il nostro paese – spiega Stefano Spagnoli Segretario Nazionale della Consap – è stato colpevolmente trasformato, dalla timidezza della politica, in una terra di conquista, dando asilo a migliaia di cittadini stranieri che oggi vivono di espedienti e commettono reati: un’ invasione resa aggravata da una legislazione, in tema di ingressi clandestini totalmente inadeguata che ha fatto sì che ne venissero gratificati potenziali delinquenti che accedono a benefici di solidarietà sociale che non hanno ragion d’essere; il permesso di soggiorno per motivi umanitari, che ha permesso al bengalese di rovinare la vita della ventenne finlandese, infatti può essere chiesto e rinnovato anche in mancanza di passaporto e senza i requisiti previsti per altre tipologie di permessi, come la disponibilità di mezzi di sostentamento, o di alloggio, o di disponibilità di mezzi per il rientro al proprio paese.
Le prove di questo danno sociale prodotto sono sotto i nostri occhi sotto forma di interi quartieri in tutto il paese senza legge, dove regna la paura e il sopruso che non colpisce solo i cittadini italiani o i turisti ma anche chi fra la comunità straniera non ha le stimmate del criminale.
“Sarebbe auspicabile – prosegue Spagnoli – che qualora si volesse perpetuare per legge questa pratica dei benefici sociali si tenga anche conto delle virtualità criminali di questi beneficiati. Infatti, come accaduto nello stupro di Rimini, non è certo un caso che due degli autori del crimine siano cresciuti in un ambiente deviato con una madre clandestina ed un padre violento e con provvedimento di espulsione. Introdurre dei paletti che delineino una sorta di albero genealogico e connotazione criminale di questi stranieri – conclude Spagnoli - potrebbe al contempo favorire a monte l’azione delle Forze dell’Ordine scongiurando che a godere di questi permessi possano essere individui adusi a delinquere, che nulla possono dare come contributo di convivenza civile al nostro Paese”. Conclude la nota la dichiarazione la Confederazione Sindacale Autonoma di Polizia.