(ASI) Roma - In via Curtatone 3, a pochi passi dalla stazione di Roma Termini, erano circa 250 gli occupanti stanziali, ma i numeri potevano superare anche le mille persone.
Nessuno era escluso dal pagare l'affitto, circa 10 euro, per un racket di 7mila al giorno che entravano nelle casse di un regime di sfruttamento che non ha ancora un nome. L'ennesima emergenza della capitale, quella abitativa, era però nota da tempo, anche in nell'edificio da sette piani in centro. 32mila metri quadrati protetti dalla Soprintendenza dei beni architettonici, occupati dal 2013 e con una ordinanza di sgombero che pendeva dal 2015.
Giovedì 24 agosto gli scontri fra la polizia e i rifugiati che vivevano nel palazzo, molti di origine africana, hanno provocato diversi feriti e quattro arresti. Nell'inchiesta aperta dalla magistratura è stato sottratto l'incarico al poliziotto che aveva detto "se tirano qualcosa, spezzategli un braccio", frase intercettata e subito segnalata dai testimoni ai media. L'agente è lo stesso che ordinò ai colleghi di caricare gli operai della Thyssenkrupp di Terni mentre manifestavano a Roma il 29 ottobre 2014, sempre a piazza Indipendenza.
Le cariche della polizia ai danni degli occupanti hanno aperto un caso politico all'interno del M5s. A fianco della sindaca Virginia Raggi, contro le proteste delle opposizioni, si è schierato Luigi di Maio. "Certe situazioni non sono tollerabili", ha detto il vicepresidente della Camera. "Un immobile occupato abusivamente è giusto che sia sgomberato, dopodiché non è tollerabile neanche il lancio di oggetti contro la polizia". Non è invece d'accordo sul metodo Roberto Fico, che non si è sentito rappresentato dallo Stato in questa circostanza. In conflitto con il questore e il prefetto di Roma, è stato più morbido nei toni verso la sindaca Raggi solo in serata. Un occasione per sollevare malumori in vista delle elezioni e delle primarie per la nomina di candidato premier? Sicuramente divisioni che suggeriscono tensioni all'interno del Movimento, una tranquillità che ancora manca, soprattutto a Roma, dove Raggi aveva perso il 23 agosto anche il titolare al bilancio Andrea Mazzillo, confermando il record di un addio al mese in Campidoglio.
Sul fronte dei rifugiati è il ministro Marco Minniti a promettere che non ci saranno nuove operazioni di sgombero da parte delle Forze dell'Ordine, almeno fino a quando non saranno trovate soluzioni abitative alternative. Il ministro si preoccuperà anche di diffondere una circolare che prescriva delle regole più ferreee nell'ambito delle occupazioni. I diritti non devono essere negati, questo l'auspicio del Viminale, ma per nuove sistemazioni montano anche nuove proteste, come quelle di Rieti. Nella città laziale Minniti aveva individuato delle strutture idonee per il trasferimento degli occupanti di via Curtatone ma la replica è subito arrivata: "Qui nessuno ci ha avvisati".
Lorenzo Nicolao - Agenzia Stampa Italia