(ASI) Roma - “Il Governo nega i controlli volti a garantire la sicurezza dei cittadini negli aeroporti italiani e nelle aree circostanti.
Restano infatti inadeguati e carenti, anche in base ai pareri di organismi internazionali, i cosiddetti ‘Piani di rischio o Risk Assesment’, previsti dal Codice di Navigazione, volti a prevenire il rischio di subire gli effetti diretti di un incidente aereo sulla popolazione. La loro redazione non può essere considerata facoltativa o secondaria rispetto allo sviluppo delle infrastrutture aeroportuali, che, senza un monitoraggio sistematico, proseguirà in maniera sfrenata”. Così i deputati del MoVimento 5 Stelle della Commissione Trasporti commentano il question time sulla sicurezza aeroportuale promosso da Arianna Spessotto. “Non è la prima volta che l’Enac, braccio tecnico del Ministero dei Trasporti, viene criticata per i modelli di valutazione utilizzati sul rischio aeroportuale: oltre a quello del Risk Assesment, considerato obsoleto e ormai superato, di recente è finito nel mirino dell’EASA, l’Agenzia Europea per la Sicurezza del Volo, anche il modello utilizzato dall’Italia per la valutazione dell’inquinamento acustico, di cui il MoVimento 5 Stelle ha chiesto, con una risoluzione alla Camera, l’aggiornamento con i nuovi standard sul rumore aeroportuale, alla luce dei volumi di traffico previsti per i prossimi anni – spiega Arianna Spessotto, capogruppo 5stelle in Commissione Trasporti e promotrice del question time - Ogni aereo quando scende sotto quota mille metri, oltre a rappresentare un fattore di rischio per la popolazione residente nei dintorni dell'aeroporto, deposita sulle teste, e nei polmoni, dei cittadini una grande quantità di sostanze nocive per la salute e l’ambiente. Con il raddoppio delle movimentazioni aeree e del numero dei passeggeri, questa situazione non farà che peggiorare”. “Chiediamo che il Governo garantisca maggiori controlli, opere di mitigazione ambientale e piena trasparenza sui Piani di Rischio, che Enac trasmette solo in forma parziale ai Comuni coinvolti, prima che arrivi l’ennesima tirata d’orecchie da parte dell’Europa", concludono i parlamentari 5stelle.