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(ASI) Potrebbe partire da Perugia la rinascita ferroviaria dell’Umbria. Alla sala della Vaccara, al Palazzo dei Priori di Perugia, si è tenuto il primo convegno “Scacco atto all’isolamento. Ferrovie per rilanciare l’Umbria”.                                                         

Associazioni, Politici ed istituzioni si sono dati appuntamento al convegno ideato ed organizzato dal Gruppo Agenzia Stampa Italia. Hanno animato il dibatito Leonelli (PD),Liberati (M5S), Ricci (Ricci Presidente) , Orsini (Art.1), Mancini (Lega Nord) e Squarta (FDI). Per le associazioni da Italia Nostra fino all’intero coordinamento dei comitati dei pendolari umbri, passando per l’assessore alla mobilità del comune di Perugia Cristiana Casaioli e l’ex amministratore della Fcu Vannio Brozzi. Tutti i nomi che contano del comparto trasporti hanno deciso nella giornata odierna di partecipare ad un convegno che non si propone di essere stato un semplice incontro di personalità e associazioni. L’obbiettivo è quello di giungere ad una sintesi organica che, attingendo alle migliori menti, idee, ed associazioni, rappresentanti della politica e della società civile, possa portare al rilancio del vettore ferroviario da e per l’Umbria.

Dall’alta velocità, ai pendolari, ai treni regionali, alla ex-Fcu al servizio merci, fino alle spinose tematiche economiche e ai retroscena burocratici ed amministrativi;  nulla è mancato nella giornata odierna. Quanto emerso ha permesso di comporre il mosaico della situazione attuale dei trasporti su ferro nella regione. Il quadro emerso presenta una situazione di forte sofferenza per la regione. Per il segretario del Pd Giacomo Leonelli il raggiungimento dell’alta velocità in Umbria va effettuato a passi “brevi ma sicuri”. “Siamo aperti a tutte i dibattiti ma siamo contro chi fa del rilancio ferroviario una religione che non ammette discussioni su obbiettivi e modalità”. Claudio Ricci annuncia - “Niente Briciole. Per l’Umbria o tutto o niente”. Valerio Mancini, consigliere umbro della Lega Nord, ha le idee chiare: “L’Umbria paga un miliardo e mezzo di tasse allo stato italiano. Non dobbiamo chiedere ne permessi ne favori per avere ciò che ci spetta, ossia i finanziamenti per mantenere il nostro sistema ferroviario efficiente e per rilanciarlo con l’alta velocità”. Per l’assessore Cristiana Casaioli del comune di Perugia la raggiungibilità è il punto chiave del tema. “Quando abbiamo dovuto portare gli artisti che hanno animato le iniziative culturali della città nel corso di questo anno abbiamo incontrato notevoli difficoltà nel provvedere l loro trasporto proprio perché Perugia è mal servita dal vettore su ferro. Offrendo maggiori servizi sia in tema di alta velocità, che di trasporto regionale potremo dare vita ad un circolo virtuoso autoalimentato che invoglierà l’utenza a servirsi della ferrovia”. Per Marco Squarta invece la questione è semplice: “La regione rifiuta un serio dibattito sul tema. Da anni sollecitiamo attenzione sul tema ma in cambio vediamo solo brutte figure come ieri in cui il Pd ha fatto mancare il numero per la votazione della mozione del suo stesso segretario”.

Per le associazioni dei pendolari, presenti in particolare la Confconsumatori, la questione non è solo nella quantità di servizio offerto ma anche nella qualità dello stesso. “Ci battiamo ormai da anni affinché i viaggiatori possano usufruire di treni puliti e non sporchi o vandalizzati. Ci battiamo da anni per treni puntuali. Ci battiamo da anni perché i viaggiatori viaggino in dignitose seconde classi, e in vere prime classi anziché in carrozze degradate la cui differenza sta solo nel costo del biglietto”- ha detto Enzo Benda di Confconsumatori. Per Gianluigi Giusti, del coordinamento dei comitati pendolari umbri, è importante comprendere che i risultati si ottengono con un costante monitoraggio ed impegno. “Abbiamo constato come in certe fasce d’orario non ci fossero i regionali per adempiere ai servizi di base che invece necessitavano ai cittadini. Grazie alla nostra azione, peraltro unica riconosciuta a livello istituzionale dal ministero dei trasporti, siamo riusciti ad ottenere nuovi treni su Ancona. Ma ancora tanto resta da fare”. Dello stesso avviso anche Enrico Veschi dell’associazione “Il Mosaico”. “Ormai gli studenti non lo prendono più il treno. L’Università di Perugia sa perdendo studenti per questo. Non può essere un bene per nessuno”. Per l’ingegner Luigi Fressoia di Italia Nostra la questione è che “ci sono delle lobbies della gomma che si sono infiltrate in seno alle istituzione, ed alla stessa Trenitalia”, affermando poi che Italia Nostra è pronta a battersi in tutte le sedi opportune contro questa che è stata definita una “penetrazione occulta”.

Insomma le idee emerse sono state tante. Il prossimo passo del costituendo comitato “Sacacco Matto all’isolamento. Ferrovie per rilanciare l’Umbria” sarà quello di procedere alla stesura di una sintesi largamente condivisa che tenga conto delle istanze emerse.

 

 

 

Alexandru Rares Cenusa – Agenzia Stampa Italia  

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