(ASI) "Più che di rimpasto di governo si tratta di un atto di corruzione politica e istituzionale. Si tratta del pagamento di una tangente, ma nel nostro Paese non è previsto come reato".
Lo ha dichiarato il leader dell'Italia dei Valori, Antonio Di Pietro, questo pomeriggio a Savona commentando la nomina dei nove sottosegretari varata dal Cdm di oggi. "E’ il frutto di un ricatto – prosegue -, di un accordo scellerato che in un Paese normale, in uno stato di diritto, dovrebbe comportare lo scioglimento delle Camere e la revoca dell'incarico al presidente del Consiglio. Mi auguro che siano gli elettori a punire questa scelleratezza morale. Non può esserci una strada lunga per i Giuda che tradiscono per 30 denari. Alle prossime elezioni, politicamente parlando, credo che un albero di ulivo tocchi anche a queste persone a cui possono appendere le loro candidature".