(ASI) Roma - “E’ necessario tutelare i circa 120 lavoratori del Contact center del Gse, il Gestore dei servizi energetici. Non possono finire nel tritacarne delle esternalizzazioni, sballottati da una società all’altra in nome di una clausola sociale che fa acqua da tutte le parti e che non garantisce tutele e diritti maturati”.
Lo denunciano i deputati M5S che con Davide Crippa hanno depositato un’interrogazione in Commissione Attività produttive al Mef, al Mise e alla presidenza del Consiglio.
Questi addetti “costituiscono l’unica ed esclusiva unità lavorativa a livello nazionale a cui gli utenti del Gse (titolari degli impianti di produzione di energia elettrica e quindi percettori di incentivi statali) possono e devono rivolgersi al fine di sollevare e risolvere questioni di carattere giuridico, economico, amministrativo, procedurale, informatico”, si legge nell’interrogazione.
L’atto di sindacato ispettivo prosegue: “Dal 21 febbraio 2017 i lavoratori hanno aperto lo stato di agitazione perché rischiano di perdere il posto lavorativo in conseguenza dell’assegnazione della gara per la gestione del servizio ad Almaviva Contact, che solo qualche mese fa ha licenziato circa 1600 dipendenti”.
“Quello del Gse è un Contact center ad alta specializzazione che offre un servizio di qualità non facilmente erogabile da una società di call center più generalista. Il rischio di un’operazione di esternalizzazione simile è dunque che a risentirne siano le prestazioni rese ai clienti. Il buonsenso vorrebbe, piuttosto, che tale funzione venga definitivamente internalizzata”, conclude il deputato Cinquestelle Crippa.