(ASI) “Padoan è surreale. Lo spread forse sarà ‘sgarbato’, ma solo perché ha fatto irruzione senza bussare nel castello di vuote chiacchiere costruito da un Governo delle marchette, quello di Renzi, che ha fatto lievitare il debito in termini assoluti di 122 miliardi dal febbraio 2014, quando l’ex premier si insediò, fino al novembre scorso, ultimo dato disponibile”. Lo commentano i deputati M5S della Commissione Bilancio.
“Il ministro dell’Economia parla di debito stabilizzato che va calcolato al netto dell’aiuto straordinario di 20 miliardi: un assegno senza condizioni firmato in favore di banchieri intoccabili - aggiungono - Ma allora perché il Governo non sbatte i pugni in Ue per chiedere uno scorporo dai parametri anche della spesa per gli investimenti che servirebbero davvero a questo Paese? Siamo alle solite: la Francia sfora sul deficit-Pil, la Germania sul surplus commerciale, ma solo noi finiamo dietro la lavagna”.
“Per il resto, circa la correzione da 3,4 miliardi chiesta dalla Ue, è facile fare cassa con la solita stangata a carico degli automobilisti e delle imposte indirette. Ogni centesimo in più di accisa sui carburanti vale circa 400 milioni e l’esecutivo su quel fronte vuole ricavare almeno 1,5 miliardi di euro. Nel frattempo, però, su ogni litro di benzina che consumiamo, il 69% di quanto paghiamo va via in tasse”, calcolano gli eletti Cinquestelle.
“Ricordiamo a Padoan che il recupero dell’evasione fiscale è una misura aleatoria che non dà certezze di copertura. Siamo ai soliti trucchi, è il vecchio ‘tirare a campare per non tirare le cuoia’. Ma il problema è che l’Italia non può più aspettare e ha bisogno di una svolta che soltanto un Governo a Cinquestelle potrà garantire”, chiudono i portavoce M5S.