(ASI) Un esercito per ogni regione. E' questo l'obiettivo di una proposta di legge presentata dalla Lega alla Camera, che propone di istituire "battaglioni regionali", sul modello della Guardia nazionale americana, pronti a intervenire in caso di calamità naturali, gravi attentati, incidenti alle infrastrutture o ai siti produttivi.
Ma anche a mantenere l'ordine pubblico se lo decidono il Consiglio dei ministri o i governatori regionali. "Milizie" composte, tra l'altro, da cittadini italiani volontari cessati dal servizio senza demerito con età inferiore ai 40 anni. La Lega propone di istituire il 'Corpo dei volontari militari per la mobilitazione', che per entrare a farne parte dovranno prima superare esami psico-attitudinali. Il reclutamento dovrebbe avvenire su "base regionale". Si tratta di "strutture-quadro", "espandibili" in caso di mobilitazione. I soldati regionali avranno "l'obbligo di prestare servizio un mese all'anno" e verranno retribuiti come nell'esercito. Sempre ad Esercito e Carabinieri verrà affidato l'addestramento. Il nuovo Corpo "non dovrebbe disporre di più di 20 mila uomini raggruppati in 20 battaglioni regionali sotto il comando di altrettanti tenenti colonnelli distaccati dall'Esercito e dall'Arma dei Carabinieri". Ogni battaglione potrà essere composto da mille uomini e donne reclutati su base regionale. Le uniformi sarebbero identiche a quelle dell'Esercito, ma è prevista "l'introduzione di distintivi per i singoli reparti regionali". L'armamento sarebbe "esclusivamente di tipo leggero", come quello degli uomini dei Carabinieri. "Manca nella Repubblica - si legge nella relazione che accompagna il provvedimento - uno strumento agile e flessibile che possa essere impiegato a richiesta degli esecutivi regionali per far fronte alle situazioni che esigono l'attivazione del sistema di protezione civile. L'importazione nel nostro ordinamento dell'istituto della Guardia Nazionale - aggiungono i deputati della Lega - permetterebbe di assicurare il soddisfacimento di queste esigenze liberando i reparti operativi delle Forze Armate da compiti di presidio del territorio dei quali sono talvolta impropriamente gravati e predisponendo uno strumento utilizzabile all'occorrenza quando il moltiplicarsi degli interventi all'estero riduca, ad esempio, le risorse organiche disponibili in patria".