(ASI) “Abbiamo agito su una quantità di fronti diversi e complessi. Per esempio con tre “svuota carceri”, abbiamo eliminato il primo problema che era una vera e propria emergenza, quello di un eccesso di popolazione detenuta, con una condanna che veniva dall’ Europa e che ci metteva in una condizione parificabile ad uno stato non democratico”.
Queste le parole del presidente della commissione Giustizia del Senato, Nico D’Ascola ad un convegno sul tema “Per una giustizia più giusta”. “E’ necessario distinguere il contesto di una attività legislativa ordinaria che possa pianificare in una condizione di serenità una riforma di ordine generale, da un’attività legislativa che parte con delle emergenze. Abbiamo sempre lavorato in un contesto emergenziale, con la necessità di battere i tempi, ma di non far crollare il livello qualitativo delle leggi. Stiamo varando una importante riforma del codice di procedura penale e una altrettanto importante riforma dell’ordinamento giudiziario, vareremo la riforma delle impugnazioni che non determinano alcuna riduzione delle garanzie, ma accelerano in qualche modo, in un certo senso riducendo l’affanno della Corte di Cassazione, la celebrazione di un processo. Vareremo la riforma del codice antimafia e quella complessiva del codice di procedura civile”.