(ASI) Roma - Un messaggio di amore cristiano fondato sul valore del perdono caratterizza l'Angelus di Papa Francesco recitato il 26 dicembre a Roma dalla gremita piazza S. Pietro, per celebrare Santo Stefano, primo martire cristiano morto lapidato attorno al 36 d.c. con accusa di blasfemia.
"Ringraziamo Papa Francesco per avere ricordato a tutti i popoli del mondo il valore del perdono, senza dimenticare la necessità della pace tra palestinesi ed israeliani i profughi e gli immigrati nella celebrazione della messa di Natale": lo ha dichiarato Foad Aodi, Focal Point in Italia per l'integrazione per l'Agenzia Onu UNAOC e Presidente delle Comunità del Mondo Arabo in Italia (Co-mai). "Gli arabi e i musulmani rispettano i valori e le festività cristiane condannando con fermezza qualsiasi atto di terrorismo". "Le Comunità del Mondo Arabo in Italia - prosegue - sono fiere di sentirsi parte di un'Europa nuova che trova la sua forza nel dialogo aperto tra le due Sponde, la cui storia più recente è segnata dal dolore profondo causato dalle migliaia di vite che si sono spente nel Mediterraneo e dalle vittime del terrorismo, in Europa e in Medio Oriente. Gli arabi e i musulmani non perdono la speranza e sostengono con i loro fratelli italiani questo messaggio di pace, perché il mondo arabo non vive nessun complesso d'inferiorità nei confronti dell'occidente. L'integrazione dei musulmani non e' fallita al contrario di chi, pur essendo di origine straniera, sostiene e dichiara il contrario. Le nostre Comunità non comprendono né apprezzano quelle dichiarazioni che acuiscono l'islamofobia in un momento così delicato a livello internazionale. Abbiamo organizzato in partnership con l'Università Telematica Internazionale UNINETTUNO l'evento congiunto "Uniti per Natale: Canti. Musiche e Poesie Euro-Mediterranee", la sera del 22 dicembre a Roma. In questa occasione, musicisti, cantanti e poeti provenienti da diversi Paesi Arabi, Europei e Mediorientali, appartenenti alle diverse culture e religioni, si sono uniti alle Autorità e agli Ambasciatori del Marocco e della Palestina in Italia per lanciare attraverso un repertorio misto di brani musicali, canzoni e poesie, un augurio di pace universale attorno ad un presepe. Il messaggio di pace che sosteniamo, rafforzato dalle parole di Papa Francesco non può limitarsi all'Italia: ha tante voci quanti sono i diversi Paesi del mondo che vi si identificano. Del resto, solo se esiste il confronto e la conoscenza con le diverse realtà, possiamo sconfiggere l'ignoranza e i pregiudizi favorendo concretamente le politiche di integrazione".