(ASI) "La conferenza di Parigi sul clima può essere utile solo se saprà costringere le nazioni firmatarie dell'accordo a rispettare i parametri per impedire che la temperatura del pianeta s'innalzi entro il 2030 di oltre 2 gradi, determinandone il collasso.
Questo significa che dovranno essere previsti vincoli e sanzioni e non ci si potrà accontentare di mere enunciazioni. Occorre dire forte e chiaro che si devono incrementare le fonti rinnovabili, abbandonando i combustibili fossili, nella produzione di energia, riciclare i rifiuti e bandire gli inceneritori, disincentivare il trasporto su gomma e investire sui carburanti puliti, combattere lo spreco di energia e incoraggiarne il risparmio, bloccare l'espansione delle città in megalopoli e investire su riqualificazione, densificazione e riforestazione.
Ma occorre soprattutto indurre gli Stati Uniti d'America a fare uno sforzo maggiore di quanto fin qui dichiarato (26% di taglio alle emissioni sui livelli del 2005) visto che da soli producono il 25% di CO2 dell'intero pianeta.
Così come la Cina, a causa della cui crescita del Pil sta implodendo il mondo, non può confermare l'aumento delle emissioni fino al 2030. Queste previsioni devono trovare un muro da parte dell'Europa, fino a minacciare il graduale blocco delle importazioni.
Entrambi gli Stati contabilizzano quasi la metà delle emissioni di gas serra e senza maggiori loro sforzi ogni protocollo è destinato a essere carta straccia. Ci fa piacere che il governo al riguardo abbia accolto la nostra risoluzione".
È quanto ha dichiarato il capogruppo di Fratelli d'Italia-Alleanza nazionale Fabio Rampelli illustrando la risoluzione del gruppo sui cambiamenti climatici.