Sul Registro delle unioni civili a Roma. Militia Christi: un attacco alla famiglia nel cuore della cristianità,
(ASI) Un governo capitolino senza scruproli, pluricommissariato e senza alcun sostegno della cittadinanza, ha oggi pagato il debito con quei poteri forti che condizionano la politica di Roma e impediscono di affrontare le questioni che stanno veramente a cuore ai romani.
Un attacco alla famiglia nel cuore della cristianità, a questo hanno mirato imponendo il registro delle unioni civili. Continueremo a batterci ancora di più per il bene comune, nella convinzione che l'unico argine ad ogni totalitarismo rimane la famiglia, non le costruzioni artificiose dei politicanti che puntano a distruggerla.
Armando Mantuano
responsabile Militia Christi
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Marino con Luxuria e Vendola in veste di nuove “Sorelle Bandiera” Arcobaleno, festeggiano l’Istituzione del Registro delle Unioni Civili a Roma, mentre la Capitale vive uno stato di gravissima emergenza sociale ed economica.
<< Grida di gioia, canti, applausi, selfies e palloncini colorati per festeggiare l’approvazione della delibera che istituisce il Registro delle Unioni Civili a Roma in una sorta di “tutto fa spettacolo” >> dichiara il portavoce dell’associazione politico-culturale “DESTRA POPOLARE per l’ITALIA” Roberto Fedeli << per l’ennesima volta il sindaco Marino porta a casa una vittoria di carta, perché tale è l’importanza del registro se non supportata da leggi dello Stato. Un “pallino” e una promessa elettorale che il sindaco aveva in testa fin dal giorno della sua elezione e che, come si fa per le cambiali in scadenza, ha dovuto onorare facendo dedicare fin troppo tempo e risorse economiche per uno dei problemi di certo meno urgenti della Capitale. Mentre la Città affonda nei problemi con servizi pubblici e aziende locali al collasso, casse vuote, degrado ambientale e sociale, mancanza di sicurezza, diminuzione del lavoro per tante attività commerciali, probabile aumento dei disoccupati come nel caso dei precari delle scuole comunali, tasse locali in costante crescita, strade piene di buche e cassonetti “rovistati” più volte nell’arco della stessa giornata, il trio Marino, Luxuria e Vendola in veste di nuove “sorelle Bandiera arcobaleno” si è elevato agli onori della cronaca insieme con una pittoresca cornice di attivisti Lgtb. Se garantire i diritti è un dovere delle istituzioni è pur vero che centinaia di migliaia di cittadini romani e di coppie eterosessuali regolarmente coniugate con rito religioso o civile rischiano di essere “dimenticati” dall’amministrazione virtuale di Marino & Compagni, i disagi quotidiani cui sono sottoposti meriterebbero il 100% dell’attenzione ma a quanto sembra il peggior sindaco di Roma, detentore d’innumerevoli record negativi, vive in un'altra dimensione del tempo e dello spazio e più che un politico è un uomo di spettacolo… >>.
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Unioni Civili, Rampelli (Fdi-An): il Sindaco Marino contro la legge
(ASI) "Il sindaco Marino non può decidere secondo il proprio capriccio. Non rappresenta se stesso ma un'intera comunità e deve rispettare le leggi dello Stato. Se voleva cambiarle, bastava restasse in Senato e non certo impegnarsi nel governo di Roma, una delle città più complicate d'Italia.
In quanto all'amore di cui parla il sindaco, pensi piuttosto ad amare di più la metropoli che immeritatamente amministra". E' quanto dichiara il capogruppo di Fratelli d'Italia-Alleanza nazionale alla Camera dei deputati Fabio Rampelli.
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Unioni Civili. Blitz dei militanti di Fratelli d'Italia e di Gioventù Nazionale in aula Giulio Cesare.
(ASI) Roma - Durante la discussione sulla delibera per l'istituzione del registro delle unioni civili, tenutasi oggi in Campidoglio, una ventina di militanti di Gioventù Nazionale, movimento giovanile di Fratelli d’Italia-AN, si sono alzati
in piedi esponendo dei cartelli con su scritto "difendi la Famiglia" e leggendo brani di alcuni libri riguardanti questo tema.
«E' la solita iniziativa spot del sindaco Marino - dichiarano in una nota il Portavoce Romano di Fratelli d'Italia-Alleanza Nazionale Andrea De Priamo e i Dirigenti Romani di Gioventù Nazionale - che dopo aver infranto la legge con le trascrizioni ha dedicato intere sedute dell'aula ad una delibera dal chiaro sapore ideologico e di nessuna conseguenza reale in assenza di un pronunciamento nazionale. Da parte nostra - concludono - riteniamo che questa delibera si inserisca nella complessiva politica di smantellamento della famiglia che si esprime nella messa in discussione del quoziente familiare e nel venir meno della centralità della famiglia come motore della comunità cittadina e nazionale».
Redazione Agenzia Stampa Italia