(ASI) Roma – Un decreto che di urgenza ha poco e niente, un’accozzaglia di provvedimenti che hanno un unico filo conduttore: devastare il Paese. Ecco cos’è lo Sblocca Italia. Ed è, soprattutto, un decreto che presenta numerosi articoli incostituzionali.
Loha detto in Aula il deputato M5S Massimo De Rosa, vicepresidente della Commissione Ambiente, presentando le pregiudiziali di costituzionalità.
“Normeche sembrano scritte - ha detto -dalle multinazionali petrolifere o da chi sull’ambiente fa solo profitto. Come ad esempio l’articolo 35, che promuove la realizzazione di una rete di inceneritori, è in evidente contrasto con gli articoli 11, 32 e 42 della Costituzione. O gli articoli 37 e 38 che violano la competenza concorrenziale stabilita dall’art 117 della Costituzione dello Stato con le Regioni in materia di produzione, trasporto e distribuzione dell’energia e sembrano scritte per le esigenze delle multinazionali petrolifere.
“SfasciaItalia, ecco come lo chiamiamo”, commenta De Rosa.
“Pernon parlare dell’articolo 4, per il quale è sufficiente che un amministratore locale abbia risposto – tra il 2 e il 15 giugno – un suo – come vogliamo chiamarlo? – “post” per garantire una corsia privilegiata alle opere publbiche che ritiene importanti. A parte la vaghezza e farraginosità della procedura descritta dalla norma, bisognerebbe capire a quale tipologia di atto appartenga il “post” del presidente del consiglio. Sì perché sembra che la tanto sbandierata lettera non sia proprio arrivata ai sindaci, o quanto meno non a tutti. Così ci troveremo con un elenco di opere – peraltro non presenti negli atti trasmessi dal governo, alla faccia della trasparenza, basato più sull’intuizione, o sull’imbeccata giusta di qualche sindaco che su una programmazioneinfrastrutturale che tenga conto delle reali esigenze del Paese”.(ASI)
Redazione Agenzia Stampa Italia