(ASI) “Dalla prima pagina de Il Giornale del 14 febbraio, ho capito subito che prima o poi sarebbe toccata anche a me.
‘C’è sempre uno più puro che ti epura’, amava dire Pietro Nenni. E, siccome ho fatto della trasparenza il momento centrale del mio mandato parlamentare, mi sono autodenunciato alla testata di Sallusti”.
E’ quanto dichiara in una nota Andrea Sarubbi, deputato-blogger cattolico del Pd, rendedo noto di avere inviato alla redazione de Il Giornale una foto che lo ritrae nudo su una spiaggia romana.
“La foto che mi ritrae è del 1979, un anno di perdizione evidentemente, proprio la stessa estate in cui Vendola se ne stava sulla spiaggia di Capo Rizzuto. Io invece me la spassavo con i miei amichetti a Ostia. Tutti nudi, maschi e femmine, perché il costume era bagnato. Stavo lì, a otto anni, col panino in mano e le gambe aperte, a mostrare senza ritegno i gioielli di famiglia. Spero che i miei elettori sappiano perdonarmi” – continua ironico Sarubbi. “In questa storia c’è in realtà davvero poco da ridere. Gli obiettivi cambiano, ma nel quotidiano della famiglia Berlusconi il metodo Boffo è una certezza: prima con Ilda Boccassini, ora con Nichi Vendola, la strategia è rimasta quella del “siamo tutti puttanieri” di feltriana memoria. Ma esiste una distinzione tra morale privata e morale pubblica. Il moralista pretende di entrare nella tua anima e decidere per te cosa è bene e cosa è male. La morale pubblica, invece, è storicamente codificata, un vincolo, un patto il cui giudizio è diritto di tutti i cittadini. Non è moralismo affermare, dunque, che il comportamento del premier è una vergogna che neanche le mutande di Ferrara riusciranno a coprire”.