(ASI) E’ davvero incredibile, ancorché inaccettabile, l’unanime ed assordante silenzio di tutti i soggetti politici e istituzionali riguardo il vergognoso isolamento tra Reggio e Messina, deciso e voluto dal governo Renzi, che,
nonostante la stagione estiva, ormai, si protrae dal 1 luglio. Come noto, l’accordo tra il Ministero dei Trasporti e la società Ustica Lines, riguardante l’effettuazione del servizio di trasporto per l’attraversamento dello stretto tra Reggio e Messina (e viceversa) prevede la formalizzazione dell’indecente clausola dell’isolamento territoriale; infatti, nei giorni di sabato, domenica e festivi gli aliscafi, a partire dal 1 luglio, non stanno effettuando nessuna corsa, vale a dire: black-out totale tra le due città.
Questa cervellotica decisione è stata applicata anche nelle corse degli aliscafi della tratta Villa San Giovanni e Messina (e viceversa) che sono effettuate da Bluferries, società di navigazione delle Ferrovie dello Stato. Pertanto, nei week-end e nei festivi sarà impossibile per lavoratori, studenti, cittadini e, tenuto conto della bella stagione, per i tanti turisti che potrebbero essere tentati, raggiungere le due sponde dello stretto con gli aliscafi. Si tratta di una situazione letteralmente vergognosa che certifica in maniera inequivocabile l’abbandono dei nostri territori.
Mai nessuno aveva osato tanto, oggi questo accade con la piena complicità delle silenti istituzioni locali. Non osiamo immaginare cosa fosse accaduto se questa folle decisione avesse riguardato una zona geograficamente “forte” del Paese.
Invece, dalle nostre latitudini non accade nulla: un tragico, assordante e complice silenzio da parte di inconsistenti personaggi che non hanno alcuna. Pertanto, chi, anche nel PD, parla, ancora oggi, di conurbazione piuttosto che di area integrata o metropolitana dello stretto dovrebbe farsi un forte esame di coscienza….
E’ del tutto evidente che per Renzi e il suo governo-marmellata la Calabria e la Sicilia non contano assolutamente nulla e il diritto alla mobilità, per quanto sancito dalla Costituzione Repubblicana, per i calabresi e i siciliani non è un diritto a cui possono “aspirare”.
Auspichiamo che, anche questa vicenda, possa rappresentare un nuovo motivo di riflessione e ribellione delle coscienze per le popolazioni dei nostri territori.
Redazione Agenzia Stampa Italia