(ASI) “Nelle meditazioni della Via Crucis al Colosseo di quest’anno, sono stati affrontati in maniera forte e molto coraggiosa, il grande problema delle carceri e la grave tragedia umana che ne consegue. In particolare, nella meditazione per la VII Stazione, c’è un passo molto interessante che dice “Il carcere, oggi, è ancora troppo tenuto lontano, dimenticato, ripudiato dalla società civile””.
Lo afferma in una nota Giuseppe Maria Meloni, responsabile del movimento Clemenza e Dignità, che aggiunge: “E’ proprio vero, il carcere ancora oggi è una realtà completamente dimenticata dalla società. Sembra un mondo a se stante, è come se si trattasse di persone non realmente in vita, è come se si trattasse di persone già decedute.” “Questo atteggiamento mentale nei riguardi delle carceri, questa completa dimenticanza nei riguardi di quel mondo, - osserva – discende non solo da un atteggiamento mentale favorevole alla crudeltà della pena, che sebbene temperato da considerazioni di natura cristiana, è ancora vivo ed è abbastanza diffuso nella popolazione, ma discende anche da un problema di informazione che impedisce materialmente l’avvicinamento del mondo delle carceri al mondo dei vivi.” “Basti pensare – conclude - che da diversi anni ed ancora oggi, nonostante la sentenza della Corte Europea dei diritti dell’uomo, possono trovarsi delle notizie sul sovraffollamento, sulle violenze, sulle patologie infettive dilaganti, sugli atti di autolesionismo, sui suicidi, sui decessi per malattia e per cause da accertare, solo o prevalentemente attraverso internet, e spesso dovendo pure digitare appositamente la parola “carceri” nei motori di ricerca, non essendo tali notizie poste in evidenza nelle varie testate on line”.
Redazione Agenzia Stampa Italia