(ASI) "Sono una donna normale, ho un fidanzato e una laurea con 110 e lode. Non reclutavo ragazze, tantomeno facevo sesso col Presidente Silvio Berlusconi o con qualcun altro". Così il consigliere del Pdl, Nicole Minetti, al centro dell'inchiesta Ruby, commenta a "Il Giornale" le intercettazioni rinvenute nelle nuove carte inviate alla Camera dalla Procura milanese.
"Ho conosciuto il Premier quando studiavo al San Raffaele e gli dissi che mi sarebbe piaciuto buttarmi in politica; lui mi lasciò il suo numero, era un'occasione che non potevo farmi sfuggire. Le feste ad Arcore erano serate divertenti, senza sesso o scene a luci rosse"- aggiunge la Minetti e riferendosi a Ruby continua- "L'ho vista solo un paio di volte e mi ricordo mi disse di avere 24 anni".
Il consigliere del Pdl, riallacciandosi infine alle parole forti con cui si rivolgeva indirettamente al Premier nelle sue telefonate, ha dichiarato:" Era solo uno sfogo, mi trovavo per Milano con mio padre; quando in libreria ho sfogliato il libro "Mignottocrazia" di Paolo Guzzanti, dove c'era un capitolo dedicato a me; mio padre, così orgoglioso di me, quasi si sentiva male. Solo allora"-conclude-"ho chiamato la mia assistente Clotilde e nella rabbia del mometno mi sono lasciata andare".
Nicole Minetti, accusata con Lele Mora ed Emilio Fede per induzione e favoreggiamento della prostituzione, dovrà comparire davanti ai magistrati martedì prossimo.