(ASI) I dati Istat sull'andamento del turismo confermano un trend che denunciamo da anni. Il forte calo dei viaggi è segno, infatti, della situazione di forte crisi in cui si trovano le famiglie, costrette a fare i conti con un'inarrestabile contrazione del proprio potere di acquisto:
-13,4% dal 2008 ad oggi, secondo i dati dell'O.N.F. - Osservatorio Nazionale Federconsumatori. Alla luce di tale scenario non sorprende affatto che la spesa turistica annuale è passata da 77,4 miliardi del 2008 a 72,2 miliardi del 2012 a soli 70,1 miliardi del 2013.
Persino i pellegrinaggi a Lourdes sono diminuiti!
Non solo è in contrazione la domanda turistica (ricordiamo che nell'estate 2013 solo il 32% degli italiani si è potuto permettere di partire per le vacanze), ma cambiano profondamente anche le abitudini dei pochi vacanzieri superstiti.
Si consolidano sempre di più, inoltre, le nuove modalità di turismo low cost: dalle ormai note vacanze last minute e last second, alle vacanze “mordi e fuggi” (il cui il numero dei pernottamenti si riduce a 2-4 notti), dalla ricerca di ospitalità presso amici e parenti allo scambio casa e, per i più giovani, al couch surfing.
Quel che è certo, però, è che la creatività e la capacità di adattamento delle famiglie non è sufficiente a sopperire al drammatico calo del potere di acquisto, vera causa del crollo della domanda turistica.
"Per questo è necessario che il Governo intervenga per il rilancio della capacità di acquisto delle famiglie e per la ripresa di investimenti destinati a incentivare e valorizzare il settore del turismo, che rappresenta una grande opportunità di ripresa e crescita per l’intera economia.” – dichiarano Rosario Trefiletti ed Elio Lannutti.
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