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Governo, Meloni (Fdi): primo a minare tenuta è Renzi, su pensioni d’oro vergognoso schierarsi coi potenti
(ASI) «Sono l'incapacità e dissidi interni a minacciare la tenuta del governo. E il primo a minarla è un segretario del Partito democratico che definisce l’esperienza dell’Esecutivo Letta “dieci mesi di fallimenti”.
A mio avviso, se Matteo Renzi pensa che questo governo stia facendo male all’Italia dovrebbe di conseguenza ritirare i propri voti che lo sostengono. Pensioni d’oro. Fratelli d'Italia continuerà a lottare ma è vergognoso che Pd, Sel, Ncd, FI si siano tutti schierati ancora una volta a difesa dei soliti privilegiati e dei soliti potenti. Ed è molto grave che il Parlamento non abbia voluto dare un segnale di semplice giustizia e dire che è finito il tempo delle pensioni da 90 mila euro al mese, che vanno tagliate se non sono coperte da contributi versati, per aiutare magari le minime e quelle di invalidità». Lo ha detto il presidente dei deputati di Fratelli d’Italia, Giorgia Meloni, intervistata dal Tg2. «Sul caso marò - continua Meloni - Fratelli d’Italia ha chiesto sin dall’inizio che il governo puntasse i piedi e ponesse la questione a livello internazionale, all’Unione europea e in sede Nato. Perché l’Italia non fa parte degli organismi sovranazionali solamente quando i nostri ragazzi servono per tenere in piedi le missioni di pace. Se i nostri militari sono utili allora il problema dei marò Latorre e Girone è anche un problema della Nato e dell’Ue, altrimenti tanto vale ritirare i nostri militari da tutte le missioni di pace.

PENSIONI D'ORO, MELONI (FDI): BENE ROSSI, IN PD C'È ANCORA CHI NON VUOL FAR STAMPELLA SOLITI POTENTI

«Il presidente della Regione Toscana, Enrico Rossi contesta la scelta del Pd di difendere le pensioni d'oro. Per fortuna c'è ancora qualcuno nel Partito democratico che non vuol fare la stampella dei soliti potenti». Lo scrive su facebook il presidente dei deputati di Fratelli d'Italia, Giorgia Meloni.

PENSIONI D’ORO, MELONI (FDI): PENOSO PD SI SBRACCIA PER GIUSTIFICARE L’INGIUSTIFICABILE

«È davvero penoso questo Partito democratico che si sbraccia per giustificare l’ingiustificabile agli occhi del proprio elettorato, che lo vede sempre e immancabilmente schierato con i potenti, che siano essi pensionati d’oro, società del gioco d’azzardo, banche e grande finanza, lobby del tabacco. Ricordo al presidente della Commissione Lavoro, Cesare Damiano e ai deputati Gnecchi, Madia e Miccoli che la proposta di legge di Fratelli d’Italia fissava un tetto pari a 10 volte la pensione minima, che equivale a 495 euro netti. Avevamo dichiarato la massima disponibilità a emendare il testo per specificare meglio che il tetto di 5000 euro fosse da intendersi netto. Ci eravamo detti, inoltre, pronti a sostenere anche l’emendamento per escludere le pensioni integrative e complementari dal computo della soglia di intervento. Su questi aspetti si era giunti ad un accordo ed era nel pieno potere del Pd di approvare questi emendamenti alla proposta di legge. Pertanto le argomentazioni addotte dal Pd sono totalmente pretestuose mentre non commento quelle di Fi e Ncd che hanno semplicemente fatto opposizione fin dall’inizio sulla possibilità che il tema venisse trattato. La scelta di sopprimere la legge anziché modificare il testo e renderlo condiviso mette a nudo le reali intenzioni del Partito democratico: non intervenire sulla vergogna delle pensioni d’oro e continuare a tutelare i soliti amici potenti. Chiediamo una spiegazione a Matteo Renzi e siamo ancora in attesa di conoscere l’innovativa proposta sulle pensioni d’oro che aveva annunciato oltre un mese fa ma che non è mai stata presentata».

È quanto dichiara il presidente dei deputati di Fratelli d’Italia, Giorgia Meloni.

 

PENSIONI D’ORO, MELONI (FDI): VOTO CONTRARIO MAGGIORANZA E SEL E’ SQUALLIDO

«Oggi abbiamo assistito a un episodio di estremo squallore: il voto contrario della Commissione Lavoro alla proposta di legge di Fratelli d’Italia sulla revoca della pensioni d’oro».

È quanto dichiara il capogruppo Fratelli d’Italia Giorgia Meloni commentando l’emendamento soppressivo alla proposta di legge 1253, ‘Disposizioni in materia di trattamenti pensionistici di importo elevato’ approvato oggi dalla commissione Lavoro’. La proposta di legge andrà pertanto in Aula il 5 con il parere contrario della Commissione.

«La nostra proposta di legge di semplice buon senso - ha aggiunto Meloni - prevede di fissare un tetto corrispondente a 10 volte la pensione minima oltre il quale ricalcolare le pensioni in essere con il sistema contributivo. Se i contributi non sono stati effettivamente versati la parte eccedente il tetto viene tagliata e lo Stato utilizza i soldi risparmiati per aiutare i giovani e le pensioni minime e di invalidità. Alla luce delle osservazioni e dei pareri espressi in Commissione avevo mostrato disponibilità ad accettare gli emendamenti del Pd pur di giungere a un testo condiviso. In particolare, il Pd chiedeva l’aumento della soglia a 14 volte la pensione minima, e di tagliare dal computo le pensioni complementari e integrative. Tutti emendamenti ai quali Fratelli d’Italia aveva dato il suo parere positivo».

«La decisione di votare per la soppressione totale del testo e non per una sua modifica, realizzabile attraverso emendamenti di merito dimostra che la maggioranza, il Pd in testa e con la sorprendente complicità di Sel, non ha alcuna intenzione di mettere mano alla vergogna delle pensioni d’oro. Gli stessi che oggi bocciano il taglio delle pensioni d’oro sono gli stessi che ieri votavano il blocco degli adeguamenti delle pensioni da 1400 euro. Davvero senza vergogna!», ha concluso Meloni.

 

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