×

Attenzione

JUser: :_load: non è stato possibile caricare l'utente con ID: 113
Italicum? No, italiotum. La elettorale Renzi-Berlusconi conseverà il sistema e non aiuterà l’Italia.

(ASI) La riforma elettorale concepita dalla coppia di fatto Renzi-Berlusconi risponde a varie esigenze tattiche. Prima, quella di Renzi di affermare la propria presenza al centro della scena e in grado di determinare le sorti del governo presente e futuro. Il secondo fine tattico è quello di Berlusconi di riabilitarsi sullo scenario politico dopo la sua ineleggibilità decretata dalla magistrature e la conseguente decadenza dal Parlamento. Un terzo obiettivo, non dichiarato ma evidente, è comune ai due “genitori” dell’italicum: marginalizzare il Movimento 5 Stelle, estraneo allo schema delle due coalizioni che si contenderanno il premio di maggioranza e perciò destinato (e anche autocondannato fin qui dalle scelte dei suoi dirigenti) ad un ruolo di opposizione e marginale.

Di queste finalità nessuna ha il respiro lungo della scelta strategica utile per scardinare le incrostazioni asfittiche del sistema dei partiti, come storicamente si è delineato. L’italicum sembra insomma rispondere esclusivamente alle note e sperimentate logiche di salvaguardia degli orti e orticelli in cui bivaccano le oligarchie partitiche. Una legge elettorale che non riesce a liberare energie, a promuovere una  classe politica nuova e disancorata dai calcoli di mero potere, non è quello che serve al Paese. L’Italia avrebbe bisogno, a tutti i livelli di classe dirigente (non solo politica, ma anche economica e culturale-intellettuale) di donne e uomini capaci di farla uscire dalla palude di mediocrità e dalla rete di privilegi diffusi che la stanno soffocando.

Invece, l’italicum sembra fatto apposta per assicurare, ai due massimi partiti e ai loro alleati, in una logica di coalizione, rendite perenni a prescindere dalla qualità dei candidati e dei progetti politici. Renzi è entrato in politica con la parola d’ordine di svecchiare, cambiare e rinnovare il sistema e il personale politico, ma il primo atto che fa da segretario del maggior partito va nella direzione opposta. Aldilà delle intenzioni, questi sono i fatti. Non a caso, tutti i leader politici, di destra, di sinistra e di centro, hanno sostanzialmente accolto l’italicum o si apprestano a farlo durante l’iter di approvazione della legge, a seguito dell’accoglimento di emendamenti “salva-questo” o “salva quello”. E’ già successo per la Lega, ora sembra che si stia pensando a Sel.

Sono stati avanzati distinguo, sollevate obiezioni e richieste di modifiche. Ma non sostanziali, non “di sistema”. L’unico fine di tali rilievi era quello di ottenere “deroghe” su soglie e salvaguardie della possibilità di entrare in parlamento, anche con percentuali basse. Sono stati pensati “accorgimenti”, come il recupero del “miglior perdente” all’interno di una coalizione, ovvero del primo partito che non raggiunge la soglia di sbarramento. O “lasciapassare” che non sono stati negati a nessuno, tanto è vero che, alla fine, la legge potrà avere  i consensi di tutto l’arco del centrodestra e del centrosinistra “storici”. Con buona pace dei grillini e della sinistra del PD, che ha insistito sulle preferenze e non ha, però, difeso abbastanza la linea tradizionale del partito, favorevole al doppio turno. Una linea peraltro votata da anni dagli organismi del PD, ma mai tradotta in legge, neppure quando il partito è stato al governo.

Proprio il sistema elettorale dei comuni sembrava a molti l’unica riforma fattibile in tempi brevi e capace di aiutare il sistema politico a cambiare profondamente. Per i comuni sopra i 15.000, il sistema è tendenzialmente bipolare, ma si innesta attorno a due formazioni principali, con le altre che dopo il primo turno si schierano. Riportato su scala nazionale per l’elezione del Parlamento, avrebbe significato creare collegi piccoli, intorno ai 200.000 abitanti, con gli elettori che possono conoscere e controllare l’eletto nel collegio. Cioè, un sistema che  consente un maggior rapporto diretto tra eletti e elettori e un freno alle cosiddette “deleghe in bianco”, invece esaltate dall’italicum che di nuovo, non a caso, prevede liste bloccate a pro delle oligarchie chiuse di partito.

Aldilà del fatto che forse Renzi, con l’italicum,  si sta ingabbiando con  le proprie mani (i sondaggi con il centro destra in ripresa e l’ennesimo giro di valzer del galleggiatore Casini lo fanno capire chiaramente) il sistema proposto non risponde alle esigenze e aspettative del Paese.

L’italicum sancisce, per ora e per il futuro, che in Italia minoranze assolute potranno governare con pochi voti. Basterà il 37% di coalizione e si avrà la maggioranza assoluta dei seggi parlamentari, fino ad un massimo del 55%. E se nessuna delle due coalizioni raggiungerà il 37%, si andrà al secondo turno tra le prime due, cosicché anche una coalizione nella quale al primo turno si sono riconosciuti poniamo il 23%, degli italiani, potrebbe, col ballottaggio, vedersi premiata con la maggioranza assoluta dei seggi.

Inoltre, con l’italicum si votano le coalizioni, e non i partiti. In tutti i Paesi occidentali è il contrario.  In Francia, Germania, Inghilterra, la competizione è essenzialmente tra due partiti che incarnano idee diverse di società (grosso modo: il filone socialdemocratico e quello popolare-liberale). In Italia, i due partiti ci sarebbero pure (Pd e FI) ma sempre più indeboliti sul piano dei consensi e della rappresentatività. Perciò, sempre meno riconoscibili come partiti in grado, in prospettiva, di inglobare o associare strutturalmente i loro alleati minori. L’Italia, a parte l’anomalia recentissima del M5S, si contraddistingue per  coalizioni variopinte che inglobano dentro tutto e il suo contrario, nel nome non di indirizzi chiari, ma solo di aritmetiche elettorali che poi si sfasciano al primo scoglio alle prime decisioni sui problemi di fondo. L’italicum sembra prendere a base, sancire e cristallizzare per il futuro, il “collaudato” e vischioso sistema italico delle coalizioni, con tutti limiti, le diseconomie, le storture per la democrazia e le sacche di privilegio e corruzione che ne sono derivate nel tempo. Se è vero che il sistema elettorale elaborato da Renzi e Berlusconi incarna i bizantinismi, gli opportunismi, e insomma i tipici difetti “nazionali”, non sarebbe forse più onesto definirlo l’italiotum.

Daniele Orlandi – Agenzia Stampa Italia

ASI precisa: la pubblicazione di un articolo e/o di un'intervista scritta o video in tutte le sezioni del giornale non significa necessariamente la condivisione parziale o integrale dei contenuti in esso espressi. Gli elaborati possono rappresentare pareri, interpretazioni e ricostruzioni storiche anche soggettive. Pertanto, le responsabilità delle dichiarazioni sono dell'autore e/o dell'intervistato che ci ha fornito il contenuto. L'intento della testata è quello di fare informazione a 360 gradi e di divulgare notizie di interesse pubblico. Naturalmente, sull'argomento trattato, il giornale ASI è a disposizione degli interessati e a pubblicare loro i comunicati o/e le repliche che ci invieranno. Infine, invitiamo i lettori ad approfondire sempre gli argomenti trattati, a consultare più fonti e lasciamo a ciascuno di loro la libertà d'interpretazione

 
L'onestà intellettuale crea dibattito e stimola nelle persone l'approfondimento. Chi sostiene l'informazione libera, sostiene il pluralismo e la libertà di pensiero. La nostra missione è fare informazione a 360 gradi.

Se credi ed apprezzi la linea editoriale di questo giornale hai la possibilità di sostenerlo concretamente.
 

 

 

Ultimi articoli

INCONTRI (IV puntata): Torna lo spettro della guerra globale. Rosario Lavorgna incontra il Generale B. in congedo Giuseppe Esposito

INCONTRI (IV puntata): Torna lo spettro della guerra globale. Rosario Lavorgna incontra il Generale B. in congedo Giuseppe Esposito

“L’Iran dei Mullah”, il libro di Souad Sbai

(ASI) La Fiera Internazionale del Libro di Francoforte 2024 e’ stata un'importante piattaforma per il dibattito e la riflessione su temi fondamentali della contemporaneità.

Premio Giotto: un palcoscenico prestigioso per gli artisti

(ASI) Il Premio Giotto è un invito a celebrare l’arte in ogni sua forma, valorizzando il talento, la dedizione e l’impegno di chi sceglie di dedicare la propria vita ...

Stanasel: "Elezioni Presidenziali: rivoluzione politica grazie ai romeni all'estero che portano la Romania a Destra". 

(ASI) Prato (Italia) - Claudiu Stanasel, Vice Presidente del Consiglio Comunale di Prato e punto di riferimento a livello nazionale per la comunità romena in Italia, commenta ...

Trieste e Pola unite nel “Giorno del Ricordo”

(ASI) La tragedia delle Foibe è stata per anni ignorata dalla gran parte degli italiani, per troppo tempo gli unici ad averne un ricordo sono stati gli esuli istriani, dalmati e ...

Convegno a Roma sul conflitto in Ucraina, “No all’escalation del conflitto in Ucraina. I popoli europei vogliono la pace”

(ASI) Riceviamo e Pubblichiamo . Il CeSEM – Centro Studi Eurasia Mediterraneo e SpecialEurasia hanno organizzato per il 6 dicembre 2024 dalle ore 15 a Roma presso il Centro Congressi Cavour il convegno “No all’...

Nasce la Rete Sicilia Pulita: la Sicilia grida No agli inceneritori

(ASI) In risposta all'annuncio del presidio contro gli inceneritori, che si terrà mercoledì 27 novembre alle ore 10,00 a Palermo, la Regione Siciliana ha risposto giovedì 21 novembre con l'approvazione del Piano di ...

Sanità, l'Ospedale Villa Malta di Sarno e la R.S.A del Gruppo Vecchia Filanda S. Rita rappresentano due eccellenze del Sud

(ASI) Oggi  voglio parlare di due eccellenze campane: una è il Dipartimento di Cardiologia dell'Ospedale Villa Malta di Sarno, coordinato dal professore primario Gerardo Riccio che vanta un equipe di ...

54° Anniversario morte Yukio Mishima, in ricordo dell'eroe giapponese

(ASI) 27/11/1970 - 25/11/2024 - Petrarca affermava che “Un bel morir, tutta la vita onora”. Infatti l'uomo che sa morire non è mai schiavo. Questa sottile massima assume un immenso valore quando la ...

Solidarietà: Safari Club International Italian Chapter dona 500 porzioni carne in memoria di don Pietro Sigurani

(ASI) Angelo Reali, che ha ereditato la missione di Don Pietro Sigurani, e Geronimo Cardia, rappresentante regionale, hanno accolto nella sede dell’associazione “Non ho né argento né oro” la ...

×

Attenzione

JUser: :_load: non è stato possibile caricare l'utente con ID: 113