(ASI) Perugia – “Accogliamo con favore la notizia dell’accordo raggiunto da governo e assessori regionali all’agricoltura sulla ripartizione delle risorse destinate allo sviluppo rurale per il periodo di programmazione 2014-2020”. Così Marco Caprai, presidente di Confagricoltura Umbria, ha commentato l’accordo di mercoledì 15 gennaio, che dovrà essere ratificato dalla conferenza Stato-Regioni che si terrà nei prossimi giorni.
“Il risultato – prosegue Caprai – rappresenta, senza dubbio, un successo dell’assessore Fernanda Cecchini e della struttura regionale umbra in quanto le risorse disponibili sono passate dai 790 milioni di euro del precedente settennio agli 870 milioni di euro del prossimo. Il dato risulta ancor più positivo se raffrontato con i 960 milioni di euro assegnati alla Toscana, con i 540 milioni di euro delle Marche e con i 780 milioni di euro del Lazio”. “Tale risultato – afferma ancora Caprai – è stato possibile anche grazie alla capacità dell’Umbria di utilizzare risorse rispetto ad altre regioni. L’importo a disposizione è costituito da risorse comunitarie e cofinanziamento nazionale, parte del quale sarà a carico della Regione Umbria per una cifra annuale di circa 22 milioni di euro. È indispensabile che nella stesura del prossimo Programma di sviluppo rurale tutte le risorse disponibili vengano impiegate nel migliore dei modi affinché non ci si possa limitare a dire che ‘l’Umbria è brava a spendere’ ma si possa dire anche che la qualità della spesa è buona e centra gli obiettivi di supporto e rilancio dell’agricoltura regionale”.
“Confagricoltura – aggiunge Caprai –, anche attraverso le nuove regole sul partenariato, auspica l’avvio di una stagione nella quale i programmi siano condivisi in maniera costruttiva con le parti interessate. Ciò permetterà di pianificare e attuare i programmi finanziati dai fondi strutturali e d’investimento europei in modo da massimizzare l’impatto di questo denaro e rafforzare, così, la nostra agricoltura”.
“Consideriamo irrinunciabile – afferma ancora il presidente di Confagricoltura Umbria – che siano le imprese agricole a beneficiare degli interventi. Quelle realtà, cioè, che producono, creano occupazione e lavoro, fanno economia reale e contribuiscono al presidio e alla manutenzione del territorio, del paesaggio e dello spazio rurale. Accanto alla salvaguardia delle aree marginali, andrà incentivata la competitività delle imprese e dei sistemi economici che vi gravitano attorno, lavorando molto sull’innovazione e sulla crescita manageriale delle aziende”. “Va detto che – precisa Caprai –, accanto all’incremento delle risorse per lo sviluppo rurale, la nuova Pac comporterà una riduzione di circa 10 milioni di euro di aiuti diretti alle imprese agricole umbre e ciò dovrà vedere impegnata la programmazione regionale a sopperire con gli strumenti previsti dallo sviluppo rurale”. “Confagricoltura Umbria – conclude il presidente Caprai – lavorerà perché il nuovo Psr 2014-2020 trasformi in azioni le strategie, più volte riportate nei documenti di programmazione regionale, che vedono riconoscere all’agricoltura un ruolo strategico nell’economia della nostra regione, partendo dai due documenti già preadottati dalla giunta regionale relativi al comparto zootecnico e quello vitivinicolo”.
ASI precisa: la pubblicazione di un articolo e/o di un'intervista scritta o video in tutte le sezioni del giornale non significa necessariamente la condivisione parziale o integrale dei contenuti in esso espressi. Gli elaborati possono rappresentare pareri, interpretazioni e ricostruzioni storiche anche soggettive. Pertanto, le responsabilità delle dichiarazioni sono dell'autore e/o dell'intervistato che ci ha fornito il contenuto. L'intento della testata è quello di fare informazione a 360 gradi e di divulgare notizie di interesse pubblico. Naturalmente, sull'argomento trattato, il giornale ASI è a disposizione degli interessati e a pubblicare loro i comunicati o/e le repliche che ci invieranno. Infine, invitiamo i lettori ad approfondire sempre gli argomenti trattati, a consultare più fonti e lasciamo a ciascuno di loro la libertà d'interpretazione