(ASI) Come avevamo ampiamente previsto già dal 13 luglio le consistenze del credito al consumo hanno registrato nel 2013 una contrazione del 4%. Esattamente la stessa contrazione attestata ieri dall’ABI. Si conferma così un andamento estremamente grave e preoccupante, che denota chiaramente la situazione di profonda crisi che le famiglie stanno vivendo: non solo si sono drasticamente ridotte le possibilità di accesso al credito, ma il disagio economico vissuto quotidianamente è tale da non consentir più ai cittadini di indebitarsi.
La contrazione degli acquisti a rate contribuisce ad accrescere la forte crisi dei consumi, che come rilevato dal nostro osservatorio nel biennio 2012-2013 registrerà un impressionante calo del -8,1%, pari ad una diminuzione complessiva della spesa delle famiglie di circa 60 miliardi di Euro.
Su questa tendenza inoltre pesa l’intollerabile clima di incertezza che affligge le famiglie da mesi: IMU, mini IMU, Tasi, IUC e via dicendo. Come ripetiamo instancabilmente da tempo, fino a quando il Governo non scioglierà tali nodi sul piano fiscale i cittadini non saranno in grado di programmare alcun tipo di consumo o di impegno finanziario.
Per questo è fondamentale che il Governo agisca immediatamente per un rilancio del potere di acquisto delle famiglie e dell’occupazione, senza i quali anche il settore del credito al consumo (come quasi tutti gli altri) continuerà a patire la crisi.Qui di seguito è disponibile l’analisi a cura dell’O.N.F. – Osservatorio Nazionale Federconsumatori sull’andamento delle consistenze del credito al consumo dal 2002 al 2013.
Analisi che rappresenta un chiaro quadro del mutamento delle condizioni sociali e delle abitudini delle famiglie avvenuto nell’ultimo decennio. Come si evince dalla tabella, infatti, dal 2002 al 2009 vi è stata una continua crescita delle consistenze debitorie. Un andamento dovuto al fatto che, all’indomani del passaggio all’Euro, per colmare la perdita del potere di acquisto derivante dal forte aumento dei prezzi e delle tariffe, nonché per mantenere gli stessi standard di vita, le famiglie hanno iniziato a ricorrere in misura sempre maggiore all’indebitamento (richiedendo sia prestiti personali, che prestiti per acquisti rateali e persino per andare in vacanza). A partire dal 2009 – 2010, con l’aggravarsi degli effetti della crisi economica, tale andamento ha iniziato a ribaltarsi: le famiglie hanno cominciato a diminuire fortemente gli acquisti, anche rateali.
Il calo più marcato si registra proprio nel 2013, anno in cui le consistenze debitorie son tornate ai livelli antecedenti il 2008.
Indebitamento totale |
||||||||||||
|
2002 |
2003 |
2004 |
2005 |
2006 |
2007 |
2008 |
2009 |
2010 |
2011 |
2012 |
2013 |
Consistenze del credito al consumo (miliardi di Euro) |
48,4 |
55,1 |
62,8 |
75,8 |
83,5 |
97,1 |
108,5 |
115,1 |
113,0 |
112,2 |
110,1 |
105,9 |
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
Fonte: Elaborazioni O.N.F. – Osservatorio Nazionale Federconsumatori sulla base di dati Assofi