(ASI) - Spoleto (PG). "Zengoni" è pieno da scoppiare. Alla cena degli auguri di Fratelli d'Italia ci sono tutti i dirigenti locali del partito, da Lignani Marchesani ad Alfredo De Sio e Franco Zaffini. D'altronde non è una serata come tante: in tavola alta siede un ospite d'eccezione, il co fondatore del partito Guido Crosetto. Lo avviciniamo per fargli qualche domanda, a partire da quel movimento dei Forconi che da 5 giorni è al centro della cronaca nazionale.
"Alfano - risponde Guido - non ha capito il movimento dei Forconi. Se da un lato è vero, nella protesta si sono infilati i professionisti della distruzione, dall'altro sono molti coloro che sono scesi in piazza per lanciare il loro urlo di disperazione. Allora, se da un lato il Governo deve reprimere i violenti e i teppisti, dall'altro è necessario anche ascolti le istanze di tanta gente che non ce la fa più".
In mezzo ai Forconi ci sono tanti imprenditori strozzati da tasse e gabelle; inoltre siamo in Umbria, regione i cui celebri impianti di acciaio, chimica e acqua minerale sono da tempo sull'orlo del baratro. Gli chiediamo quale sia la "ricetta" del suo partito per uscire dalla crisi, lui ci risponde che "è necessario intervenire su quelle che sono le oppressioni all'industria: burocrazia, tassazione, costo del lavoro. Se non si interviene su questo le aziende saranno costrette ad andare via".
Quanto allo sviluppo del turismo naturalistico ed enogastronomico per il rilancio del territorio e la creazione di nuovi posti di lavoro, il co fondatore di FdI sostiene che " la cultura può creare occupazione ma certamente non può sostituire la grande industria. Diciamo che è una ricchezza in più che può aggiungersi a quelle di un territorio già sviluppato sotto il profilo industriale".
Marco Petrelli –Agenzia Stampa Italia
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