"Per ogni banchetto - ha dichiarato l'esponente radicale - la nostra associazione, che vive solo delle rimesse costanti dei propri componenti, è costretta a sborsare oltre sessanta euro tra bolli, versamenti e imposta, anche se l'occupazione è limitata ad appena due metri quadrati di suolo pubblico per un paio d'ore". Di Carlo ha definito "inqualificabile" il comportamento della Giunta pescarese che, oltre al pagamento dell'imposta, pretende l'inoltro di una istanza, corredata perfino di una planimetria dello spazio da occupare, con l'avvio di un'istruttoria all'esito della quale giunge la sospirata autorizzazion".L'esponente dei radicali abruzzesi ha concluso segnalando che in altri comuni, come ad esempio Montesilvano, le iniziative di raccolta firme da parte delle associazioni politico-culturali sono esentate dal pagamento di qualsiasi imposta.