Le tariffe per il pernottamento schizzano alle stelle: secondo quanto monitorato dall’O.N.F. – Osservatorio Nazionale Federconsumatori in occasione del conclave gli aumenti delle tariffe applicate dagli alberghi nella zona vicino S. Pietro (in trattamento di pernottamento + prima colazione) sono risultate superiori, dal +4% al +125%, rispetto alle applicate subito prima ed alcune settimane dopo tale evento.
Un’inaccettabile condotta speculativa che, attraverso un abile escamotage adottato dalle strutture ricettive, risulta in regola con quanto sancito dalla legge.
Infatti, gli alberghi (così come i B&B, gli affittacamere, i camping, ecc.) sono tenuti a comunicare all’Assessorato del Turismo competente il listino tariffario. Molti, però, invece di comunicare le tariffe con un riferimento preciso al periodo ed al trattamento, indicano dei prezzi che variano da una soglia minima ad una massima per ciascuna stagione.
È possibile, in questo modo, quando vi è una forte richiesta, adeguare le tariffe sui livelli massimi comunicati all’Assessorato, senza incorrere in sanzioni.
“Si tratta di un sistema che fa acqua da tutte le parti e che consente di modificare le tariffe a piacimento, purché rientrino nei margini del listino trasmesso annualmente alle autorità competenti.” – dichiara Rosario Trefiletti.
Per evitare atteggiamenti speculativi di questo genere, che pesano in maniera negativa sull’immagine dell’offerta turistica in Italia, è necessario prendere provvedimenti, imponendo un limite al differenziale tra le tariffe massime e quelle minime comunicate all’Assessorato per il Turismo.
Redazione Agenzia Stampa Italia