(ASI) Si è tenuto venerdì 14 dicembre il laboratorio (workshop) "L'innovazione e lo sviluppo economico: i poli di innovazione" organizzato dai Soggetti Gestori dei Poli di Innovazione Calabresi e che ha segnato la nascita della Rete Regionale dei Poli di Innovazione. Hanno aperto i lavori, moderati dal giornalista dott. Melidò, i rappresentanti dei Poli Innovazione della Calabria i quali hanno brevemente illustrato i temi chiave dei singoli Poli.
Al Workshop ha partecipato, in collegamento, il Consigliere per le Politiche della Ricerca e dell’Innovazione del MIUR Prof. Mario Calderini che ha delineato le strategie future del governo in tema di innovazione ed ha posto l’accento sul ruolo strategico delle strutture quali appunto i poli di innovazione ed il coordinamento tra di loro ed in seno a cluster tematici forti che possano operare in una logica europea.
Il workshop ha visto la trattazione specifica dei principali modelli di innovazione presenti in Italia oggi con il chiaro obiettivo di apprendere la lezione dai modelli più efficaci da adeguare al contesto. In particolare il prof. Massimiliano Ferrara, partendo dall’efficacia riscontrata in ambito accademico del modello dei distretti industriali italiani, ha illustrato come gli effetti positivi dei poli di innovazione siano notevoli non solo sul sistema produttivo locale (aumento del PIL e dell’occupazione) ma anche sulla governance territoriale, evidenziando quindi le opportunità relative agli investimenti pubblici e privati in materia mentre il Prof. Roberto Mavilia, direttore del Centro di Ricerca Medalics, responsabile del progetto Polics con il Prof. Ferrara e coautori del libro “Dai Distretti industriali ai Poli di innovazione”, ha illustrato, nello specifico, il progetto sui poli di innovazione, ponendo l’accento sulla necessità di una multilevel governance in cui gli stakeholder dialoghino e partecipino attivamente alla creazione del polo. Dopo l’illustrazione dei risultati delle ricerche scientifiche condotte sui modelli dei poli di innovazione, sono stati presentati in modelli di Poli di innovazione euro-mediterranea e le loro performance.
Il prof. Valerio Sterzi dell'Università di Bordeaux ha descritto il funzionamento ed i risultati dei poli di competitività e innovazione presenti in Francia già dal 2006 per i quali Francia ha destinato ingenti risorse nella fase di avvio ed in cui oggi un ruolo decisivo è giocato dal privato soprattutto per quello che riguarda la parte finanziaria. Il Prof. Sterzi ha posto, altresì, l’accento su alcune debolezze e tra queste l’eccessivo numero di Poli creati territorio e la conseguente polverizzazione delle risorse su più realtà che ha, in parte, indebolito il raggiungimento dei risultati iniziali. In ogni caso tale intervento ha consentito alla Francia di dotarsi di sette Poli mondiali.
Il prof. Roberto Masiero ha, invece, illustrato lo stato di diffusione dell’innovazione nei Paesi dell’Area del Mediterraneo, evidenziando come ci siano molti Paesi, tra cui Israele e Marocco, che negli ultimi anni hanno concentrato grandi risorse proprio sul settore della conoscenza e dell’innovazione. Ha concluso la discussione sul tema Poli di innovazione, innovazione e sviluppo economico la Prof.ssa Mariateresa Russo dell’Università mediterranea di Reggio Calabria la quale ha presentato il modello dei Poli della Calabria ed in particolare la neonata Rete Regionale dei Poli di innovazione, creata attraverso un Accordo di Rete tra i Soggetti Gestori quale risposta concreta e innovativa alle esigenze di coordinamento interno del sistema e di coordinamento di alcune linee operative comuni a tutti in Poli, ossia la organizzazione comune dei servizi di innovazione con l‘obiettivo di sfruttare al meglio le risorse disponibili e rendere efficace e razionale l’intero intervento. Questo modello è stato messo a ideato in Calabria e ne caratterizza il sistema. La prof.ssa Russo ha sintetizzato la strategia contenuta nel documento di programmazione regionale sui Poli che prevede la creazione di della infrastruttura fisica dei Poli e le strutture operative e, parallelamente, la messa a disposizione di risorse specifiche destinate alle imprese aggregate ai Poli di innovazione affinché le stesse possano usufruire dei servizi di innovazione.
Ha precisato, a tal proposito che, se da un lato la prima macrolinea di intervento (creazione dei Poli) è in fase di attuazione con risorse certe, la macrolinea relativa alle risorse destinate alle imprese in grado di consentire l’immissione dell’innovazione nel sistema produttivo ed il recupero di competitività necessario per la crescita delle imprese e con esse di tutto il sistema economico regionale, è, a fronte di chiari impegni assunti dalla Regione Calabria con l’emanazione del bando regionale, al momento, del tutto nebuloso e tale da far presagire il peggio. Il venir meno degli impegni assunti dalla Regione al punto attuale, di fatto, comporterebbe il fallimento dell’intero intervento. Con la certezza che questa Regione Calabria saprà dimostrarsi all’altezza della sfida, la prof.ssa Russo ha quindi fornito agli uditori un quadro completo della diffusione dell’innovazione sul territorio calabrese e descritto le prospettive di crescita futura per l’innovazione in Calabria che è strettamente connessa alle iniziative in corso di attuazione in ambito PON 2007-2013 ed in particolare con i Distretti ad Alta Tecnologia ed i Cluster. I lavori sono stati conclusi con la presentazione di due importanti best practice in termini di innovazione realizzate in due diverse aree del territorio nazionale: il dott. Stefano Gianazzi che ha presentato il Polo di Innovazione in ambito energetico e ambientale della Regione Liguria e il dott. Ricci che ha illustrato i risultati, sia dal punto di vista scientifico che da quello economico e di ricchezza per il territorio, realizzati dal BIO Industry Park della Regione Piemonte.